Complesso di San Francesco a Montone
Il complesso di San Francesco è ex insediamento francescano risalente al XIV secolo, edificato nella parte alta del borgo di Montone, nel rione detto Borgo Vecchio. È costituito dalla chiesa gotica, dalla pinacoteca, ospitata nelle sale dell’ex convento francescano, dal MuMO - Museo di San Francesco di Montone, presso le sale al piano terra, e di un chiostro risalente al XVI-XVII secolo.
Dalla semplicità francescana allo sfarzo di una famiglia di condottieri: la chiesa di San Francesco
La chiesa venne edificata nel XIII secolo sul luogo delle case delle famiglie Olivi e Fortebracci nelle semplici forme che si addicono a una chiesa francescana: un’unica navata, con abside poligonale e copertura a capriate, per permettere ai fedeli il raccoglimento e la preghiera, e al clero che la voce del celebrante arrivasse senza ostacoli ai partecipanti ai divini Uffici. Circa un secolo dopo, divenne appannaggio della potente famiglia Fortebracci, che deteneva la signoria sul territorio e la dotò di ricche decorazioni a testimonianza del suo prestigio e della sua ricchezza.
In particolare, fu Braccio Fortebraccio, celebre condottiero e signore di Perugia dal 1416 al 1424, a commissionare gli affreschi dell’area absidale al pittore ferrarese Antonio Alberti, artista operante presso la Corte estense di Ferrara. Grazie al mecenatismo della famiglia e dei suoi accoliti, si trovarono a operare in questa semplice chiesa francescana artisti del calibro di Luca Signorelli, Bartolomeo Caporali, Benedetto Bonfigli e altri. Nel XVI secolo, venne addossata alla parte nord dell’edificio una nuova ala del convento, ampliato per le crescenti esigenze della comunità conventuale. A lungo dimenticata in età moderna, la chiesa è stata opportunamente restaurata e costituisce oggi il cuore del complesso museale di San Francesco, inaugurato nel 1995.
Una visita alla chiesa…
L’unica navata è illuminata dalla luce che penetra dalle monofore delle pareti laterali e dalle tre finestre, tra cui una bifora centrale, aperte sull'abside di forma poligonale.
Questa è decorata dagli affreschi, purtroppo lacunosi, che Braccio da Montone commissionò al ferrarese Antonio Alberti tra il 1422 e il 1424, con episodi della vita di San Francesco e scene del Giudizio Universale. Di notevole interesse è inoltre il coro ligneo della fine del XV secolo.
In controfacciata e lungo la parete sinistra si possono individuare vari lacerti di affreschi databili al XIV e al XV secolo, tra cui un volto di San Giovanni Battista (attribuito a Berto di Giovanni, allievo del Perugino), un Martirio di San Sebastiano e una scena della Cena a casa del Fariseo. Alla stessa parete è addossato un altare in pietra, realizzato nel XV secolo per volontà del conte Carlo Fortebracci come ex voto per la nascita del figlio Bernardino, decorato successivamente dal perugino Bartolomeo Caporali con un affresco raffigurante Sant'Antonio di Padova tra il Battista e l'Arcangelo Raffaele che reca per mano Tobiolo. Sempre alla stessa parete si trova il Bancone dei Magistrati, realizzato in legno intagliato e intarsiato con motivi ispirati alle grottesche da un anonimo artista del XVI secolo; fu l'allora padre guardiano del Convento, Stefano Cambi, a commissionare Il bancone, destinato ad accogliere i Priori che assistevano alle funzioni religiose.
Lungo la parete destra, si deve forse al generoso contributo di Margherita Malatesta, moglie di Carlo Fortebracci, la realizzazione dell'altare che ospitava un gonfalone dipinto da Bartolomeo Caporali, oggi presso la Pinacoteca Comunale. Seguono altri lacunosi affreschi votivi, tra cui una Madonna della Misericordia, una Santa Caterina d'Alessandria attribuibile a un pittore perugino della fine del XIV secolo, e un episodio della Nascita della Vergine, forse parte di un ciclo decorativo più ampio dedicato alle Storie della Vergine.
Poco prima dell'abside, si aprono due nicchie che presentano affreschi di anonimo umbro del XV secolo, l'uno raffigurante una Vergine in trono col Bambino e Santi e l'altro Sant'Antonio da Padova, San Bernardino da Siena e committente. Degno di nota è infine il cinquecentesco portale ligneo intarsiato, opera del marchigiano Antonio Bencivenni da Mercatello, posto sul portico della chiesa, in esterno.
Oltre a essere alta testimonianza dell'arte umbra medievale e moderna, la chiesa di San Francesco ospita oggi numerose esposizioni di arte contemporanea e fotografia, che si fondono magnificamente con l'ambiente della chiesa.
… e in Pinacoteca
Al primo piano del convento, annesso alla chiesa, dal 1995 è allestita la Pinacoteca Comunale. Ospita pitture, sculture, argenti e paramenti sacri di grande valore artistico, provenienti dall'omonima chiesa e da altre del territorio limitrofo.
Tra le opere che vi si possono ammirare, meritano particolare menzione il gonfalone di Bartolomeo Caporali raffigurante la Madonna della Misericordia, realizzato nel 1482 contro la pestilenza che imperversava nel territorio; l’Annunciazione con i Santi Fedele e Lazzaro, tavola realizzata nel 1532 da Tommaso di Arcangelo detto il Papacello (scuola di Luca Signorelli) per la chiesa di San Fedele; un bellissimo gruppo ligneo del XIII secolo che rappresenta la Deposizione dalla Croce, un tempo nella pieve di San Gregorio Magno fuori le mura, due interessanti alberi genealogici dell’inizio del XVIII sec. che rappresentano la genealogia della famiglia Fortebracci. Vi è infine una piccola ma preziosa sezione dedicata ai paramenti sacri.
La nuova sezione archeologica ospita i ritrovamenti della villa romana di recente esplorata nei pressi di Santa Maria di Sette, databile al II secolo d.C.: frammenti di tegole, vasi e anfore, pezzi di vasellame in ceramica nera, una moneta d’argento, parti di un mosaico in marmo. Si trattava con ogni probabilità di una villa di una certa grandezza e importanza, che apparteneva a un ricco e illustre personaggio del tempo.
È attualmente chiuso il Museo Etnografico “Il tamburo parlante”, interessante raccolta curata dall’antropologo Enrico Castelli, la cui peculiarità consiste nel presentare le singole etnie non più attraverso gli oggetti loro appartenuti, bensì a seconda degli ecosistemi caratteristici della regione africana: foresta, savana, costa e regione dei Grandi Laghi.
Infine, le sale al piano terra dell’antico convento ospitano il MuMO - Museo di San Francesco di Montone, percorso multimediale alla scoperta dei luoghi e delle vicende legate al celebre condottiero.