L'eremo di Monte Corona presso Umbertide
Sorto in pieno Cinquecento sulla sommità del monte, immerso in un bosco di abeti, castagni e corbezzoli costellato da edicole votive, l’eremo di Monte Corona è un luogo di grande suggestione. La sua origine è strettamente legata a quella dell’abbazia di San Salvatore, il monastero camaldolese a breve distanza, del quale costituisce ideale prosecuzione: l’eremo era il centro della vita spirituale della comunità, mentre l’abbazia costituiva il fulcro delle attività economiche e un rifugio per i monaci più anziani o malati, impossibilitati a rispettare l’austerità della vita eremitica.
A mezza costa del monte si trovava una cappella, dedicata a San Savino; i frati impegnati nell’edificazione dell’eremo costruirono le loro cellette attorno ad essa, e ogni giorno si recavano a lavorare alla costruzione. In seguito, l’abbazia di San Salvatore, la cappella di San Savino e l’eremo vennero collegati da un’ampia strada realizzata da blocchi di arenaria, detta “la mattonata”, interamente realizzata dai monaci, tuttora percorribile e di interesse naturalistico; la cappella di San Savino, invece, è stata trasformata in abitazione privata.