Rocca di Aries in Montone, majestic medieval fortress rising above the vegetation under a clear sky.

Una lunga storia di agguati, trabocchetti e signori medievali: la rocca di Aries

Imponente e maestosa, immersa in una vegetazione lussureggiante, si erge la rocca di Aries, posta a dominio di un ampio territorio che costituiva importante via di comunicazione tra la valle del Tevere e l’Adriatico. È possibile che insista sui resti di una antica fortificazione di età romana, visto che ha conservato il toponimo latino, Aries (che significa ‘ariete’ o ‘montone’).

La costruzione attuale si deve per buona parte alla famiglia Fortebracci, signori di quel territorio. A partire dal 1376, infatti, sui resti di un fortilizio preesistente posto a difesa della primitiva popolazione fin dall’anno Mille, Oddo III Fortebracci, padre del più famoso Braccio, riedificò il fortilizio antico rendendolo praticamente inespugnabile. La rocca ha costituito nel tempo un presidio fortificato a difesa del vicino borgo di Montone, che ne ricavò anche il nome, mutuandolo dalla traduzione italiana. È solo dal Cinquecento che si rese indipendente dalla cittadina umbra. Braccio Fortebraccio, infatti, signore di Montone e dal 1416 anche di Perugia e di buona parte dell’Umbria, fece edificare un imponente fortificazione nella parte alta del borgo, che sostituì nella funzione difensiva e residenziale questa più antica.

La Rocca di Montone venne quasi completamente distrutta nel 1478 ad opera delle milizie pontificie di Sisto IV: ne rimangono il solo mastio e alcune parti inserite nel successivo convento di Santa Caterina. La Rocca di Aries ha invece conservato la sua struttura originaria, pur avendo subito diversi interventi per essere adattata a scopi abitativi. In particolare, pare che amasse soggiornarvi Nicoletta da Varano, seconda moglie di Braccio Fortebraccio dal 1420, in seguito alla morte della prima moglie, Elisabetta Armanni da Perugia. Subì nel tempo diversi assedi; celebre quello del 1502 ad opera di Cesare Borgia. Come tutti i castelli, sono fiorite leggende e narrazioni attorno a essa, come l’esistenza di un trabocchetto fornito di lame sotto la sala da ballo, nel quale venivano fatti precipitare gli ospiti indesiderati.

Sappiamo che nel corso del XVI secolo Aries divenne feudo della famiglia Bentivoglio; notizie successive risalgono al 1596, quando la fortezza fu attaccata da seicento banditi che in quel periodo imperversavano nell’intero territorio eugubino, causando innumerevoli danni alla struttura difensiva.

I Bentivoglio hanno in seguito venduto la Rocca per 15.000 scudi romani al conte Giambattista Cantalmaggi; da questo, per diritti ereditari, passò alla famiglia Della Porta. Negli anni ottanta del Novecento apparteneva ancora a questa famiglia quando fu comprata dalla Regione Umbria e sottoposta a un accurato restauro conservativo.

Presenta una pianta rettangolare, con torre semicircolare su un lato, e ha mantenuto intatto il suo aspetto massiccio e  imponente, nonostante i diversi interventi subiti nel corso dei secoli.

È attualmente chiusa al pubblico, salvo in occasioni particolari, ma la vista che vi si gode e le suggestioni legate alla lunga storia dell’edificio valgono la visita!

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