Una lunga storia di agguati, trabocchetti e signori medievali: la rocca di Aries
Imponente e maestosa, immersa in una vegetazione lussureggiante, si erge la rocca di Aries, posta a dominio di un ampio territorio che costituiva importante via di comunicazione tra la valle del Tevere e l’Adriatico. È possibile che insista sui resti di una antica fortificazione di età romana, visto che ha conservato il toponimo latino, Aries (che significa ‘ariete’ o ‘montone’).
La costruzione attuale si deve per buona parte alla famiglia Fortebracci, signori di quel territorio. A partire dal 1376, infatti, sui resti di un fortilizio preesistente posto a difesa della primitiva popolazione fin dall’anno Mille, Oddo III Fortebracci, padre del più famoso Braccio, riedificò il fortilizio antico rendendolo praticamente inespugnabile. La rocca ha costituito nel tempo un presidio fortificato a difesa del vicino borgo di Montone, che ne ricavò anche il nome, mutuandolo dalla traduzione italiana. È solo dal Cinquecento che si rese indipendente dalla cittadina umbra. Braccio Fortebraccio, infatti, signore di Montone e dal 1416 anche di Perugia e di buona parte dell’Umbria, fece edificare un imponente fortificazione nella parte alta del borgo, che sostituì nella funzione difensiva e residenziale questa più antica.