Oasi di Alviano
L’Oasi di Alviano è una delle aree umide più importanti dell’Italia centrale, uno scrigno di biodiversità unico.
Compresa tra i comuni di Alviano, Guardea, Montecchio e Civitella d’Agliano, al confine tra Lazio e Umbria, nasce per tutelare un angolo di Tevere a suo tempo modificato e trasformato da parte dell’uomo. La Riserva è parte del Parco fluviale del Tevere e comprende tutti gli ambienti tipici delle zone umide ad acqua dolce e custodisce ambienti scomparsi da oltre un secolo.
Ha una estensione complessiva di circa 900 ettari, suddivisa in una superficie paludosa di circa 500 ha e oltre 300 ha di bosco igrofilo, oltre a prati umidi e stagni. Grazie alla diversificazione degli ambienti l’oasi è abitata da oltre 200 specie di uccelli, sia migratorie che stanziali, tra le quali si annoverano: la folaga, il falco di palude, il martin pescatore, lo svasso e numerose anatre.
L'Oasi di Alviano, oltre a essere una fondamentale zona di sosta durante il passaggio migratorio, è anche un sito di particolare interesse per la nidificazione. In particolare ospita una delle più importanti garzaie d’Italia, in cui nidificano l’airone guardabuoi, la nitticora, l’airone cenerino, la garzetta e la sgarza ciuffetto con un totale di oltre 200 nidi. Tra i mammiferi, abitano l’Oasi la volpe, il tasso, l’istrice, il riccio, la martora e lo scoiattolo europeo e il raro gatto selvatico. Importante la presenza di numerosi anfibi tra i quali troviamo la rana verde, la rana dalmatina, il tritone punteggiato e il tritone crestato. Tra i rettili, si annovera la presenza della biscia dal collare, del cervone, del biacco e dell’elusivo orbettino.
L’Oasi è ben attrezzata con capanni per il birdwatching e per la fotografia naturalistica, con una torretta e un’aula all’aperto, proprio in mezzo alla palude, per un totale di 12 strutture, compreso un laboratorio didattico per le scuole.
Due i sentieri immersi nella natura. Il primo (Sentiero natura principale), lungo 1,5 km ad anello, costeggia in parte la palude per poi addentrarsi nel bosco igrofilo ed è accessibile a tutti. Il secondo Sentiero Vecchio è lungo 3,5 km, si snoda lungo il corso del fiume Tevere all’interno del bosco igrofilo e consente un approccio più selvaggio alla riserva. È possibile unire i due sentieri e percorrere un giro di circa 7 km.