The Abbey of San Cassiano

Abbazia di San Cassiano

L'Abbazia di San Cassiano si trova nei pressi di Narni, sulle pendici scoscese del monte di Santa Croce, in una posizione inusuale per tale tipologia di edificio. Fondato dai monaci benedettini, le prime notizie riguardanti il monastero si ritrovano nel Chronicon farfense di Gregorio da Catino, in cui l'Abbazia di San Cassiano viene appunto nominata.

La struttura

La Chiesa si presenta a croce greca.
L'interno è suddiviso in tre navate da archi a tutto sesto poggianti su colonne coronate da capitelli che si trasformano in pilastri cruciformi all'incrocio dei bracci. La copertura è realizzata con capriate lignee, che ripropongono quella originale.


La facciata è situata su un'alta gradinata, con il profilo a quattro spioventi, il portale a tutto sesto strombato (taglio obliquo del muro) con lunetta affrescata ed una grande ghiera realizzata in pietra locale. Nella parte alta del prospetto si apre una trifora con eleganti colonnine e tre piccoli oculi.
Il campanile, a pianta quadrata, fu ricostruito sopra un'antica torre collocata al fianco della Chiesa ed è alleggerito da una serie di eleganti bifore con colonnine di pietra.
Intorno alla Chiesa si sviluppa il complesso monastico parzialmente cinto da mura (risalenti probabilmente al XV secolo).
Sulle mura del monastero è possibile leggere la data 1334, anno in cui vennero effettuati lavori di trasformazione della Chiesa, con la realizzazione del portale, del monastero e del campanile.
Questi interventi sono la riprova dell'importanza dell'abbazia durante il XIV secolo fino al 1532. In quell'anno fu data in commenda, ma l'incuria dei commendatari ne determinarono la decadenza ed il successivo abbandono da parte dei monaci, fino al 1849, quando fu venduta a privati.
Lo stato di abbandono in cui imperversava e che ne ha causato lo spoglio degli arredi e dei documenti ha avuto un freno solo con l'intervento di restauro effettuato a spese dello Stato italiano negli anni '70 dello scorso secolo; durante il corso dei lavori è stato possibile mettere in luce il primitivo impianto a croce greca, che l'intervento del XIV secolo aveva trasformato in impianto basilicale a tre navate.

 

Bibliografia
Santini L. (1998),  Guida di Terni e del ternano,Ponte S. Giovanni (PG), Quattroemme
Sperandio B. (2001),  Chiese romaniche in Umbria,Ponte S. Giovanni (PG), Quattroemme

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