The Holy Week in Umbria

La settimana Santa in Umbria

La Pasqua richiama in tutta l'Umbria grandi celebrazioni, coinvolgendo chiunque in rappresentazioni antiche e suggestive. Vivere la Settimana Santa in questa terra di antica spiritualità, diventa un’opportunità per rivivere tipiche tradizioni secolari amate dal territorio.

Assisi

Nella città di San Francesco, ad Assisi, il Giovedì Santo si tiene l’intenso rito della Scavigliazione, la deposizione dalla croce, nella Cattedrale di San Rufino, tradizione che prende ispirazione da una lauda trecentesca sulla Passione. A seguire, la sera del Venerdì Santo si svolge la tradizionale e suggestiva Processione del Cristo Morto. Le vie della città si illuminano con le fiaccole e tutte le confraternite si riuniscono per partire dalla Cattedrale di San Rufino, accompagnando la statua della Madonna Addolorata fino alla maestosa Basilica di San Francesco e tornare in Cattedrale insieme a quella del Cristo Morto.

Gubbio

Anche nell’antica Citta dei Ceri, Gubbio, la sera del Venerdì Santo ha luogo una suggestiva processione che affonda le sue origini nel lontano XIII secolo. Il corteo religioso parte al tramonto dalla Chiesa di Santa Croce e viene aperto da confratelli vestiti di sacco bianco che suonano le ‘’battistrangole’’, producendo un suono di ferraglia, mentre altri portano un teschio come simbolo del Golgota, la collina delle impiccagioni, e i simboli della Passione di Cristo. Seguono poi i cantori del Miserere, antico canto popolare, che conferisce al sacro rito un’atmosfera mistica unica. Durante il suo passaggio vengono accesi grandi fuochi in alcuni punti del percorso che attraversa le principali vie della città.

Bevagna

Una tradizione di origine trecentesca si rinnova il Venerdì Santo a Bevagna con la Processione del Cristo Morto. I componenti della Confraternita della Misericordia, in tunica nera e cordone viola, sfilano alla luce delle fiaccole per le vie del borgo, in una rappresentazione di straordinario impatto emotivo. Protagonisti della processione sono i tre Crociferi con abito rosso e i due Ladroni vestiti di nero, che insieme alle tre Marie, procedono a piedi scalzi accompagnai dal suono delle catene. Senza dimenticare la Corsa del Cristo Risorto per la domenica di Pasqua: la statua di legno del Cristo viene portata correndo fino all’altare maggiore della chiesa di San Michele Arcangelo.

Città di Castello

La Processione del Venerdì Santo di Città di Castello è tra le più antiche del territorio, con una tradizione lunga oltre ottocento anni. Il corteo viene illuminato dalle fiaccole ed è composto dalle autorità religiose del paese, tra cui i membri della Confraternita del Buon Consiglio o ‘’Compagnia della Buona Morte”, incaricati in passato per il trasporto delle salme. I figuranti sono balestrieri, magistrati, capitano del popolo, armigeri e coloro che trasportano i deceduti indossano abiti neri con lunghi cappucci, i mazzieri portano un teschio sul cuscino di seta rossa, accompagnando il simulacro del Cristo Morto.

Città della Pieve

Una rappresentazione quasi teatrale della vita di Gesù ha luogo a Città della Pieve la Domenica e il Lunedì di Pasqua con la manifestazione dei Quadri Viventi: nei sotterranei di Palazzo Orca ben 40 figuranti rappresentano i temi della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù, ispirandosi alla tradizione pittorica italiana del XVI e XVII secolo. In ogni sala del palazzo si potrà rivivere tutti i passi della Passione, con particolar riferimento all’Ultima Cena, la preghiera all’orto del Getsemani, l’Ecce Homo, la Flagellazione, la Pietà e la Resurrezione.

Spello

Il paese dei vicoli fioriti, Spello, in occasione della Settimana Santa diventa una galleria d’arte a cielo aperto, con la Via Crucis D’Autore. Un itinerario religioso all’interno di chiese e di siti storici composto da quattordici stazioni allestite con opere d’arte di artisti nazionali e internazionali per celebrare la Passione di Cristo. Con partenza dalla Chiesa di San Lorenzo e rientro nella Chiesa di Sant’Andrea, le quattordici stazioni diventano soste davanti ai quadri, per ascoltare il messaggio evangelico in uno spazio dove spiritualità, emozione, partecipazione e cultura convergono a realizzare momenti unici.

Montefalco

Nella notte del Sabato Santo il borgo di Montefalco ha una festosa tradizione, quella della Gloria del Cristo Risorto. Si tratta della rievocazione di un’antica usanza religiosa e popolare: la stupenda statua lignea settecentesca del Cristo Risorto, portata in spalla di corsa, fa il suo ingresso nella Chiesa di S. Bartolomeo tra suoni campane e spari di mortaretti. Una tradizione popolare che celebra simbolicamente la gioia della “rinascita” e dell’inizio di un nuovo ciclo di vita.

Pietralunga

Come quella di Pietralunga, dove la Domenica di Pasqua in piazza gli abitanti si sfidano in una gara all’ultimo uovo con La Tocciata: i giocatori si dispongono in centro con un uovo sodo in mano e a turno si picchia quello dell’avversario; chi rimane con l’uovo integro va avanti nella gara. Secondo la tradizione il vincitore riporta a casa le uova degli avversari e le condivide con la famiglia durante il pranzo pasquale.

Ferentillo

Anche a Ferentillo la gara a colpi di uova è protagonista de Lu Ciuccittu: i tre Terzieri di Matterella, Sacrato e Borzino si sfidano in tre giochi tra la Domenica di Pasqua e il Lunedì di Pasquetta per vincere l’ambito Uovo d’oro, mentre tutte le uova usate nei giochi finiscono in una gustosa frittata al tartufo finale.

Montone

Come da tradizione, nell’antico borgo di Montone, il Lunedì dell’Angelo, si festeggia con la Donazione della Santa Spina, rievocazione storica patrocinata dall’Unesco che celebra l’antica Contea di Braccio da Montone, anticipazione di quella che sarà la grande festa di agosto, con la quale si ricorda la Donazione di una Spina della corona che trafisse il capo di Gesù al popolo di Montone da parte di Carlo, figlio di Braccio Fortebraccio.

Panicale

A Panicale invece, il Lunedì dell’Angelo, si svolge la tradizionale e divertente gara del Ruzzolone, che consiste nel lanciare una grossa forma di formaggio facendola rotolare a terra come una ruota. Si avvolge la forma con una fascia di tela dotata di un'impugnatura in legno, si lascia oscillare il formaggio avvolto nella fascia tenuto saldamente con la mano lungo il fianco e poi si lancia con forza e precisione lungo un percorso prestabilito. Vince chi arriva per primo al traguardo con il formaggio intero e con il minor numero di lanci.