La Città della Domenica
La Città della Domenica è una riserva naturale e un parco divertimenti faunistico e tematico situato a Perugia in località Ferro di Cavallo (a pochi km dal centro). Inaugurato il 21 aprile del 1963, è stato il primo parco per famiglie ad aprire in Italia.
Il parco nacque su iniziativa dell'imprenditore perugino Mario Spagnoli (1900-1977), figlio di Luisa Spagnoli, che nel 1960 decise di trasformare i terreni di sua proprietà sul monte Pulito in un parco per il tempo libero delle famiglie, una sorta di città ideale che doveva inizialmente prendere il nome di "Spagnolia". Di enormi dimensioni per l'epoca (oltre 43 ettari di terreno), il parco si è sviluppato su più colline del monte Pulito presentando, immersi nella fittissima vegetazione umbra, aree faunistiche e strutture tematiche fiabesche tra le quali il “Castello della Bella Addormentata”, il “Villaggio di Pinocchio”, la “Scuola di Magia” e il “Labirinto”. Tra le aree tematiche è presente anche un “Razzo Spaziale” ed un’area Far West con il “Fort Apache”, la “Riserva degli Indiani” ed il “Ponte Matto”.
Negli anni sessanta costituì una grossa novità sul territorio nazionale, tanto da guadagnarsi l'appellativo di Disneyland Italiana. La ricostruzione del Castello della Bella Addormentata e di altri edifici connessi alle fiabe, la possibilità di percorrere il perimetro del parco a bordo di un trenino d’epoca e l'integrazione dell'offerta con un grande ristorante panoramico, costituì di fatto il primo esempio di parco tematico italiano.
A differenza di altre strutture simili italiane ed europee sorte nello stesso periodo, che hanno successivamente incrementato l'offerta delle attrazioni meccaniche, il parco umbro si è evoluto dandosi un'impronta didattica, ospitando al proprio interno molte specie di animali allo stato brado oltre ad alcune specie esotiche tenute in cattività. Il Parco è da sempre promotore di progetti per la salvaguardia delle specie italiche in via d’estinzione attraverso strette collaborazioni con enti pubblici ed Università. Oltre al Cavallo di Monterufoli della Giara e le capre di Monte Cristo, il Parco ha iniziato già dai primi anni Ottanta un progetto per salvare dall’estinzione l’asino bianco dell’Asinara che proprio questa struttura ha contribuito a rinsanguare, ed in collaborazione con l'Università degli Studi di Perugia e l’incremento Ippico Sardo recentemente è stata ufficialmente riconosciuta come specie.