Orvieto Underground
Trekking urbano

Orvieto Underground

Un viaggio nelle viscere della Città della Rupe che racconta, come un libro di pietra, le sue varie fasi storiche, a partire da quella etrusca.

Mettete da parte il timore di scivolare o di provare un senso di claustrofobia: il tour nelle due cavità del percorso, facilmente accessibili, è accompagnato da personale esperto e gentile che vi dirà dove mettere i piedi. 
ll punto di partenza della vostra incursione nelle viscere di Orvieto è alla biglietteria di piazza Duomo, dove una guida specializzata vi condurrà al Parco delle Grotte: è l’incipit del tuffo di venti metri sottoterra, alla scoperta di due cavità, la 536 e la 6, che costituiscono il percorso di visita lungo circa 1 chilometro e della durata di un’ora. 

Nella prima, che si estende per circa 850 metri, potrete vedere i resti di un ampio frantoio che risale probabilmente alla seconda metà del Trecento, con una pressa e alcune mole, tra cui una datata 1697; oltre a un vano - forse una vasca in cui venivano poste le sanse dopo la prima spremitura - potrete scorgere una serie di ambienti e strutture funzionali al mulino, quali cantine, stalle, un focolare e una condotta per l’acqua. La cavità presenta anche una grande cava di pozzolana, aperta (o riaperta), secondo documenti d’archivio, nel 1882 e tre condotti verticali risalenti all’epoca etrusca, quando Orvieto si chiamava Velzna.

Nell’oscurità silenziosa dell’ipogeo in cui potete incontrare una serie di cisterne di epoca etrusca (risalenti al V secolo a.C. di cui una realizzata con la tecnica "a telaio"), medievale e rinascimentale, vi inoltrate anche in un cunicolo lungo circa 30 metri, scavato dagli Etruschi per la captazione idrica.


Più avanti, proseguite nella cavità 6, più profonda di dieci metri rispetto alla prima ed estesa per circa 300 metri, che attraverso una serie di anfratti, scalette e stretti cunicoli, vi conduce alle colombaie: vani adibiti durante l'epoca medievale all'allevamento dei colombi.

Le vasche che si svelano lungo il percorso ospitavano probabilmente delle fornaci in cui nel XVIII secolo si cuoceva vasellame in argilla. Un pezzo di storia che, unito al rinvenimento di numerosi vasi nei pozzi all’interno della Rupe, conferma la grande tradizione della ceramica di Orvieto.

Una volta riemersi in superficie, seguite le indicazioni per il Pozzo di San Patrizio: un capolavoro di ingegneria idraulica rinascimentale che potete esplorare discendendo i 248 gradini che conducono al fondo: secondo la leggenda del santo irlandese, chi fosse riuscito a raggiungerlo avrebbe ottenuto l'ingresso in Paradiso.

Se questo viaggio sotterraneo a ritroso nel tempo vi ha emozionato potete replicare l’avventura tuffandovi in altri due ipogei aperti ai visitatori, il Pozzo della Cava e il Labirinto di Adriano, ma sappiate che nella rupe tufacea su cui è costruita la città sono state individuate oltre mille cavità che nascondono ancora storie, tesori e segreti, tutti da raccontare.

Informazioni:
Biglietteria, piazza Duomo, tel. +39 0763 340688, +39 339 7332764.
Orari di visita: tutti i giorni dalle 11.00 alle 12.15 e dalle 16.00 alle 17.15, prezzo intero 7 euro, ridotto 5 euro.