Ondulati giochi di facciata, tra giardini e fontane

L'edificio, in stile neoclassico, è formato da un ampio corpo centrale a tre piani, movimentato in facciata da una grande scalea a emiciclo; si aggiungono a questo diversi annessi, quali la graziosa chiesetta del Seicento, la limonaia, le scuderie e varie case coloniche con funzione di servizio.

Forse proprio la posizione estremamente visibile del complesso nella pianura tra le valli del Tevere e quella Spoletina indusse il suo architetto a operare un’originale scelta di fusione tra il modello di villa urbana e quello di villa suburbana. Nella villa di città, infatti, i giardini sono separati dall’agglomerato urbano da alte mura, esattamente come avviene qui, quasi a volere sottolineare la differenza tra il contesto agricolo circostante e quello abitativo, legato alla villeggiatura e all’otium.  

L’esterno della villa è fortemente connotato dalla contemporanea presenza delle tipologie di giardino maggiormente in voga tra Settecento e Ottocento: nella parte antistante la villa, il giardino ‘segreto’, protetto da alte mura, posto su diversi livelli, ciascuno dei quali ornato da fontane; sul retro, il giardino all’italiana, con forma a esedra, e infine il parco all’inglese che porta a un piccolo teatro all'aperto.