Un viaggio nell’arte del XX secolo
Il cuore del Palazzo è il piano nobile, che conserva buona parte dei sontuosi arredi originali e la quadreria della famiglia Collicola, con dipinti che vanno dal XVI al XIX secolo, tra i quali la celebre Spezieria della scuola del Guercino.
Ospita oggi la “nuova” collezione permanente della Galleria d’Arte Moderna “Giovanni Carandente”, intitolata alla memoria del famoso critico d’arte che fu per molti anni curatore della sezione arte del Festival dei Due Mondi, e principale donatore della raccolta ospitata nelle sale. Particolarmente interessato alla scultura, Carandente organizzò nel 1962 una mostra rimasta nella storia: Sculture in città, 104 opere realizzate da 54 tra i maggiori scultori del Novecento, tra cui Alexander Calder (l’autore del Teodelapio, prima opera permanente dell’artista americano a Spoleto, situata di fronte alla stazione ferroviaria). Ideò inoltre il “Premio Spoleto” (1953-1968), le cui opere vincitrici figurano all’interno della Galleria; tra queste vi sono opere di Pino Pascali, Mario Ceroli, Giuseppe Uncini, Mattia Moreni, Giulio Turcato, Ennio Morlotti e Sergio Vacchi.
Ad Alexander Calder e a Beverly Pepper, alla luce soprattutto del loro rapporto con Carandente, sono dedicate delle sezioni a parte, che emblematicamente aprono e chiudono il percorso espositivo.
Grazie a queste ed altre opere, e a un percorso espositivo tra i più eterogenei e avanzati nel panorama museale italiano, si potrà viaggiare tra i capolavori nazionali e internazionali di artisti come Henry Moore, Ettore Colla, Nino Franchina, Pietro Consagra.
Si potranno scoprire, inoltre, le trenta opere dell’artista Leonardo Leoncillo, nato a Spoleto nel 1915, tra cui “Affinità patetiche”, “Pietà o Corpo dolente”, ospitate nella lunga e luminosa galleria del secondo piano, oltre ai disegni, alle sculture ceramiche e alle maioliche, pervenuti al museo a partire dagli anni Ottanta del Novecento.
Non si possono certo tralasciare le sezioni dedicate al gruppo Forma 1 o alla Scuola di San Lorenzo, all’arte astratta (con artisti come Fausto Melotti, Claudio Verna, Vasco Bendini), alla figurazione (tra cui ammiriamo opere di Luigi Ontani, Stefano Di Stasio, Roberto Barni), con attenzione a opere di scultori come Anthony Caro, Lynn Chadwick, Arnaldo e Giò Pomodoro, Nino Franchina, Salvatore Cuschera. Da non perdere le opere di artisti concettuali come Jan Dibbets, il già menzionato Sol Lewitt, e i nuovi “arrivi” che conferiscono ulteriore valore alla Collezione, tra cui quelli di Gianni Asdrubali, Gastone Biggi, Stefano Di Stasio, Paola Gandolfi, Francesco Lo Savio, Afranio Metelli, Piero Pizzi Cannella, Francesco Somaini.
Il museo ospita inoltre mostre temporanee di grande qualità, realizzate con opere di celebri artisti della scena nazionale internazionale.
Le opere delle collezioni permanenti, inoltre, sono soggette a periodiche rotazioni: inserendole in contesti differenti acquistano via via ulteriori significati. Palazzo Collicola è dunque un museo vivo, che grazie anche a nuove acquisizioni si evolve in continuazione, rappresentando una delle esperienze più significative nell’ambito dell’arte contemporanea in Italia.