Titolo: Il Perugino a Spello

Il Perugino a Spello

La splendida costruzione di origine medievale di Santa Maria Maggiore, a Spello, nota per ospitare la Cappella “Bella” Baglioni, interamente affrescata dal Pinturicchio tra il 1500 e il 1501, accoglie due opere di Pietro Vannucci, appartenenti al periodo tardo del “divin pittore”. Nei due pilastri che fiancheggiano l’abside, potrai ammirare infatti la Pietà tra San Giovanni Evangelista e Santa Maria Maddalena, a sinistra, e la Madonna con Bambino tra Santa Caterina d’Alessandria e San Biagio, a destra.

Le opere vennero affidate l’8 marzo del 1521 a Pietro Vannucci da alcuni canonici della collegiata spellana per decorare le due cappelle ai lati dell’altare maggiore; nel 1644 l’architetto Belardino da Como, responsabile dell’ampliamento e del restauro della chiesa, decise la rimozione di entrambe le cappelle pur mantenendo la parete di fondo con gli affreschi del Vannucci, che in tal modo non subirono alcuno spostamento dal luogo in cui vennero concepiti e realizzati.

Il pittore, all’epoca già in età avanzata (sarebbe morto due anni dopo, nel 1523) portò a termine celermente gli incarichi nei due mesi successivi.

Nella Pietà con San Giovanni Evangelista e Maria Maddalena, la Vergine è rappresentata su un trono ligneo che reca alla base il nome del committente, un certo Michelangelo Andine. Dalla sommità del trono pendono due cartigli che recano la firma dell’autore e l’anno di esecuzione del dipinto, una delle ultime opere del pittore, datato al 1521. La Madonna, avvolta da un ampio manto viola, colore funebre, porta in braccio il Cristo, quasi raccolto in sé stesso. Inginocchiati ai lati del trono, sul bel pavimento marmoreo a losanghe, sono San Giovanni Evangelista e Santa Maria Maddalena, entrambi in atteggiamento da orante, con le mani giunte; ai piedi della Maddalena il consueto attributo iconografico del vasetto per gli unguenti. Il basso muretto alle spalle del trono e dei personaggi si apre su un tenue paesaggio umbro.

Speculare alla Pietà, dall’altro lato dell’altare, si trova l’affresco con la Madonna col Bambino tra Santa Caterina d’Alessandria e San Biagio. Nell’opera, la Vergine è assisa su un alto trono ligneo che reca il nome del committente e la data di esecuzione: “EXPE(NS)IS IOANNE BERNARDELLI / AD MDXXI DIE XXV APRILIS”.

È affiancata da San Biagio, a sinistra, e da Santa Caterina d’Alessandria, a destra, con i consueti attributi iconografici: gli abiti episcopali e il pettine chiodato dei cardatori per San Biagio, strumento del suo martirio, la veste sontuosa, a sottolineare l’origine principesca, e la palma del martirio per Santa Caterina. Anche in quest’opera il trono è situato davanti a un basso muro che affaccia su un’ariosa campagna. Si nota, tuttavia, in entrambe le opere, l’assenza dei dettagli paesaggistici che sono cifra stilistica dell’artista, forse a motivo dell’età avanzata che aveva causato al pittore qualche problema della vista, o forse per garantire l’estrema rapidità di esecuzione. 

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