Panorama collinare con il borgo di Otricoli all’orizzonte, tra campi coltivati, uliveti e vegetazione spontanea.

Otricoli

Nell’antico “municipio” una moltitudine di esperienze

Il  borgo di Otricoli è tutto da scoprire: ospita infatti tra le sue mura un mondo di storia e arte.

Lasciatevi sorprendere dal suo paesaggio culturale, in cui in stretta connessione hanno operato nei secoli l’uomo e l’ambiente, dalla sua storia millenaria, dai boschi e dalle acque del suo territorio, dalla bellezza dei suoi siti archeologici.

Una posizione fortunata, tra vie d’acqua e di terra

Otricoli si trova ai confini tra l’Umbria e la Sabina, a poca distanza da Narni e da Calvi dell’Umbria. L’attuale centro abitato si trova sulla sommità della collina che sovrasta l’area archeologica, nello stesso sito occupato dalle popolazioni preromane, sia appenniniche che adriatiche. In particolare, Otricoli si trova in posizione dominante su un lungo tratto della valle del Tevere: ciò determinò all’insediamento urbano l’aspetto di roccaforte, da cui derivò forse  il suo nome (dal greco ocris, monte, oppure dall’etrusco ukar, altura o roccia).

La fortuna della cittadina è dovuta proprio a questa sua posizione di crocevia, legata a due tra le principali vie di comunicazione dell’antichità: il Tevere e la via Flaminia. Ciò la rese centro di certa ricchezza e prestigio, sede di un porto fluviale definito dagli studiosi addirittura il secondo più  importante sul Tevere, detto ‘dell’olio’ in virtù della sua merce più pregiata.

La storia millenaria dell’antica Ocriculum

I primi ritrovamenti risalgono all’età del ferro. L’antico centro umbro sabino, di cui si ha testimonianza da necropoli e ritrovamenti, era ubicato sul medesimo sito dell’attuale castrum; era difeso da una struttura muraria costituita da grossi blocchi tufacei, rinvenuti in più punti sotto la cinta medievale. In età romana  fu centro di certa importanza, soprattutto in seguito alla battaglia di Mevania (Bevagna) del 308 a. C., quando divenne  alleata di Roma. Nel 91 – 90 a. C., la cittadina si schierò con gli altri centri italici in funzione antiromana nelle lotte di rivendicazione della cittadinanza: ciò costò probabilmente la sua distruzione.

Venne così  ricostruita più in basso, in prossimità del fiume Tevere e della via Flaminia (di cui si può vedere un ampio tratto basolato con le tracce dei carri e parte del tracciato, segnalato da monumenti funerari presso il Parco Archeologico). La fortuna di Ocriculum era legata soprattutto al commercio dell’olio, ma anche dei laterizi (coppi, tegole, bolli, e soprattutto la caratteristica produzione locale, le coppe a rilievo, dette ‘di Popilio’).

Fu città importante, tanto che l’imperatore Augusto le assegnò il rango di municipium. Segno tangibile della sua ricchezza sono i resti di maestose costruzioni, tuttora visibili:  un anfiteatro, un teatro, le grandi e piccole costruzioni, altri edifici pubblici come la basilica, le terme, il ninfeo e diversi monumenti sepolcrali eretti lungo la Flaminia dalle famiglie del ceto dirigente. Lo storico Tacito nelle sue Historiae ricorda la sosta a Otricoli dell’imperatore Vespasiano per la celebrazione dei Saturnalia.

La cittadina, secondo una tradizione storiografica, fu una delle prime della regione ad essere evangelizzata; sorsero così le prime chiese, e vi furono i primi martiri: Vittore, Corona e Medico, le cui reliquie sono custodite nella chiesa di San Vittore, esistente fin dal 540, in seguito affiancata da un monastero benedettino.

La città venne distrutta tra il 569 ed il 605 d.C., durante l’invasione longobarda, ed in seguito ricostruita sul primitivo insediamento d’altura.  Da quel momento in poi, la storia del borgo umbro seguì le sorti del territorio regionale: fu libero Comune, spesso in lotta con i Comuni circostanti, come Narni, cui fu costretta ad assoggettarsi, e ben presto entrò nella sfera di influenza dello Stato Pontificio, facendone parte fino all’unità d’Italia.

A partire dal Settecento, Otricoli venne interessata da  importanti scavi archeologici, che condussero alla scoperta degli edifici monumentali di cui sopra, oltre a importanti opere d’arte, quali mosaici e sculture, tra cui una colossale e bellissima testa di Giove, alta quasi 60 cm, oggi conservata presso i Musei Vaticani.

Una cerchia di mura medievali racchiude in sé tante bellezze

L’attuale centro storico ha conservato perfettamente il suo originario profilo di borgo fortificato d’altura. Occupa il dorsale naturale di un colle; al centro svetta la piazza principale, posta in posizione sommitale rispetto all’abitato.

La cinta muraria altomedievale, che abbraccia interamente  il borgo antico, è perfettamente conservata; si aprono in essa la Porta Maior e la Porta San Severino, e altri elementi di fortificazioni, come le torri, due di forma quadrata e tre di forma rotonda, e i resti di una rocca del XIV secolo.

Lo spazio urbano entro le mura è connotato dalla presenza di edifici e monumenti di epoche storiche differenti:  costruzioni medievali, maestosi palazzi rinascimentali, case e palazzi in tufo; assai particolare è la casa Squarti-Perla, con un interessante e composito portale di ingresso, costruito interamente da frammenti di epoche diverse . L’elemento più caratteristico  del “castello” è certamente  la presenza di due profferli di tipo viterbese: scale in pietra che conducono ad un piccolo spazio coperto sulla facciata, una sorta di loggia su cui si apre l’ingresso principale.

L’area più alta dell’abitato, la piazza principale, ospita l’ interessante Collegiata di Santa Maria Assunta, importante esempio di architettura preromanica del VII secolo, rimaneggiata più volte nel corso dei secoli. Oltre a lacerti delle antiche architetture e  numerose belle tele d’altare di epoche differenti, la chiesa ospita. materiali emersi dagli scavi novecenteschi provenienti all’edificio e dagli scavi della antica città di Ocriculum.

Il  Palazzo Priorale di Otricoli ospita l’Antiquarium Comunale, che conserva importanti reperti provenienti dall’antica Otricoli d’età romana e non solo, tra cui il calco di una bellissima testa monumentale, alta ben 58 cm, oggi ai Musei Vaticani, che gli archeologi hanno identificato come il dio Giove. Attraverso un ricco apparato illustrativo, l’Antiquarium testimonia le diverse fasi storiche attraversate dalla cittadina umbra.

Degna di nota  la resenta una pianta rettangolare con campaniletto a vela. La semplice e disadorna facciata introduce a un ambiente ricco di dipinti, che rappresentano un vero e proprio palinsesto della pittura medievale tra il XII e il XV secolo. Alcuni, di raffinata fattura, rivelano una committenza importante; altri sono ex voto dalla foggia più popolare ma di certo non meno interessanti.

Merita una sosta, infine, l’oratorio di San Giuseppe da Leonessa, edificato nel 1761, un vero e proprio scrigno di arte settecentesca. Conserva candidi stucchi, tele raffiguranti episodi della vita e dei miracoli di S. Giuseppe da Leonessa alle pareti laterali, il Santo in gloria nella tela della volta e una bella statua lignea sull’altare maggiore.

Il parco archeologico di Ocriculum

L’emergenza artistica e storica eccezionale è rappresentata dall’area archeologica di Ocriculum. A valle, presso un’ansa del Tevere, immersa in una zona verde di grande valenza paesaggistica, si trova infatti il Parco Archeologico. Attraverso un comodo e suggestivo percorso a piedi, sarà possibile ammirare l’area del Foro, il teatro, le terme, un ninfeo, un tratto dell’antica via Flaminia, monumenti funebri di una certa importanza, l’Anfiteatro e la necropoli più antica, risalente al VII secolo a. C. 

Presso il Parco archeologico è anche l  , che contiene il prestigioso patrimonio di reperti archeologici rinvenuti nell’area nel corso delle diverse campagne di scavo,  realizzate dal 1960 al 2005.

E non è finita qui! 

Passeggiate lungo il fiume…

L’area archeologica di Otricoli si sviluppa lungo il Tevere. Oltre ad ammirare i resti degli imponenti edifici che caratterizzarono la città tra l’età repubblicana e quella alto-medievale,  numerose escursioni, in bici e a piedi, lungo strade sterrate e riserve fluviali sono possibili sia verso Sud, a raggiungere l’alta Sabina, che verso Nord.

… e tra i monti

Nei pressi di Otricoli, sul monte San Pancrazio (1027 metri) presso la località Poggio affiora per un breve tratto il retico, il terreno più antico che si trovi in Umbria. Si trova alla base dei calcari mesozoici del lias inferiore, che formano tutti i monti dell’area, ricchi di fossili (gasteropodi e brachiopodi). Per gli amanti delle escursioni naturalistiche c’è la possibilità di percorrere in bicicletta e a piedi un’ampia rete di sentieri, segnati e attrezzati, fino ad arrivare alla cima del Monte S. Pancrazio.

Alle sue pendici, a 387 metri di altitudine, si trova il bel Castello di Poggio esistente dal XIII secolo, che conserva intatta la sua caratteristica struttura difensiva; vi si può visitare la bella chiesa quattrocentesca dedicata a San Nicola.

Gli eventi di Otricoli

Nel borgo umbro l’antico passato torna a rivivere nel corso della rievocazione A. D. 168. Nell’area del Parco Archeologico, nell’ultimo fine settimana di maggio, è possibile tornare indietro nel tempo, all’epoca dell'imperatore Marco Aurelio. All'anno 168 viene fatto risalire infatti il martirio di Vittore, giovane cittadino di Otricoli che trovó la morte a Damasco, che si intende ricordare. Dal sacro al profano : oltre trecento figuranti, abbigliati coi costumi del tempo, vi faranno rivivere scene di vita quotidiana di una cittadina romana del II secolo d. C.

Ancora un tuffo nel passato ci attende nel corso delle Giornate medievali, che si celebrano generalmente il terzo fine settimana di luglio, in cui sembra di rivivere autenticamente tra colori, suoni e sapori di età medievale.

Un vero e proprio inno ai sapori locali è invece Vinotricolando, tre giorni  alla scoperta delle tradizioni  gastronomiche della terra di Otricoli, allietati da musiche, canti, balli, spettacoli e artisti. Questo trionfo di arte e sapori si tiene abitualmente nel mese di agosto.

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