Display case with archaeological finds and information panels inside the Municipal Antiquarium of Otricoli.

Antiquarium Comunale di Otricoli

Allestito all’interno del Palazzo Priorale e inaugurato nel 2000, l’Antiquarium Comunale di Otricoli è una tappa impedibile per chi desidera scoprire le origini di questa città, sorta sull’altura che domina la valle del Tevere.

Il percorso espositivo del museo è pensato per raccontare, tra reperti originali e copie di pregio, la fasi insediative della città:

  • la città preromana: il primo nucleo abitativo di Ocriculum, il cui nome significa “piccolo monte”, sorto in altura. Divenuta alleata di Roma nel 306 a.C., la città fu distrutta durante la guerra sociale del 91-90 a.C.
  • la città romana: la città fu ricostruita più a valle, nei pressi del fiume Tevere, con il rango di L’Ocriculum romana prosperò grazie ai traffici commerciali via terra, attraverso la Via Flaminia, e via fiume, dal Porto dell’Olio sul Tevere. In età imperiale, periodo di massimo splendore della città, fu elevata al rango di colonia.
  • il centro medievale: all’abbandono della città romana, distrutta durante le invasioni longobarde, gli abitanti tornano a vivere in altura, sul luogo del primitivo insediamento. In Nel centro storico medievale si possono scorgere, rimpiegati in palazzi e chiese, numerosi materiali antichi di epoca romana.

Tesori da Ocriculum

Il cuore dell’Antiquarium Comunale è rappresentato dai materiali archeologici provenienti dall’area archeologica della città romana di Ocriculum.

I ritrovamenti più significativi nell’area archeologica della città romana furono effettuati durante le campagne di scavo pontificie del XVIII secolo. In alcuni casi, gli originali sono conservati ai Musei Vaticani, mentre a Otricoli sono esposte preziose copie, fedeli degli originali.

Tra i materiali di notevole interesse:

  • Riproduzione del mosaico policromo: copia dello splendido mosaico pavimentale scoperto nel 1780 nella sala ottagonale delle terme di Ocriculum, oggi conservato nella Sala Rotonda dei Musei Vaticani. L’opera raffigura sedici scene di lotta di centauri e Greci, disposte intorno a una grandiosa testa di medusa.
  • Statua di Augusto: statua in proveniente proviene dalla basilica dell’area forense di Ocriculum, edificio pubblico che ha restituito numerose stature di Imperatori tra I e II secolo. L’immagine ritratta è quella di un giovane Imperatore raffigurato in nudità eroica.
  • Iscrizioni funerarie: molte provengono dagli imponenti mausolei, databili tra I secolo a.C. e II secolo d.C., innalzati lungo la Via Flaminia. Le epigrafi, oltre al nome del defunto, spesso ne elencano cariche pubbliche e onorificenze, testimoniando l’identità e il prestigio raggiunto da alcuni cittadini di Ocriculum.
  • Sostegno da tavolo: questo raffinato elemento d’arredo, databile al II secolo d.C., rappresentava il supporto centrale di un sontuoso tavolo. Finemente scolpito, da un lato presenta una figura alata, probabilmente la dea Vittoria, mentre sull’altro vi è una cornucopia, simbolo di abbondanza.
  • Mensa da altare: risalente al VI secolo, è una delle più antiche testimonianze dell’avvenuta cristianizzazione di Otricoli. È costituito da una base cilindrica che sorregge un piano, incavato al centro per la raccolta delle offerte, decorato su tre lati con motivi vegetali e una croce cristiana su quello centrale. Il retro è volutamente lasciato spoglio, in quanto l’altare era addossato al muro.

Volti da venerare: il Giove di Otricoli

Tra i reperti più importanti provenienti dall’area archeologica di Ocriculum, spicca una testa marmorea, rinvenuta alla fine del Settecento. I tratti solenni e fieri hanno portato a identificare il soggetto ritratto nel padre degli dei: la scultura è infatti nota come il “Giove di Otricoli”.

La testa è stata interpretata come un acrolito, alto di ben 58 cm, e doveva apparteneva a una statua che presentava solo alcune parti in marmo (come testa, mani e piedi), mentre il resto del corpo, destinato a essere coperto da panneggi, era realizzato con materiali meno pregiati come il legno.

La statua era probabilmente collocata nel Capitolium della città romana. Si tratta, infatti di una copia di quella venerata nel tempio capitolino di Roma, realizzata nel 83 a.C. dallo scultore greco Apollonio, che a sua volta aveva tratto ispirazione dal celebre Zeus di Olimpia di Fidia.

Nell’Antiquarium è conservato l’unico calco della testa colossale di Giove, mentre l’originale è oggi custodito nei Musei Vaticani.

Per maggiori informazioni, consultare il sito web dell’Antiquarium Comunale di Otricoli.

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