Palazzo dei Priori - Perugia

Palazzo dei Priori

Ritenuto tra i maggiori edifici gotici d’Italia, il Palazzo dei Priori è stato ed è tuttora la sede dell’amministrazione pubblica di Perugia. Insiste pertanto nel cuore della cittadina umbra, in quella “platea comunis” che da sempre ne è il fulcro. Sebbene frutto dell’accorpamento di più nuclei di fabbrica e differenti momenti edificatori, si presenta come una costruzione unitaria: un’elegante successione di trifore e ornati che la rendono simile a un prezioso merletto che incastona l’attuale piazza IV Novembre dal suo lato meridionale.

Più corpi di fabbrica, un unico cuore per amministrare la città

Il primo nucleo del palazzo risale al 1292. Secondo quanto ricavato dalle fonti, si trattava di una struttura assai semplice: due amplissime sale sovrapposte, quasi due piazze coperte, per le assemblee pubbliche. Qualche anno più tardi (1294), l’ambiente al primo piano divenne la Sala del Capitano del Popolo, oggi Sala dei Notari, comunicante con gli ambienti adibiti ad abitazione del magistrato. Di questa prima struttura duecentesca rimangono le tre belle trifore al secondo piano e il portale sul lato di piazza, che si trovava allora al centro della struttura, oltre alle dieci trifore e quadrifore sulla fiancata del palazzo, verso il corso.

Il “palatium novum populi”, come figurava nei documenti del tempo, venne poi ampliato in fasi successive, inglobando diverse costruzioni private. Nel corso del XIV secolo, infatti, con l’istituzione della magistratura dei Priori, si rese necessaria una struttura più ampia, che potesse ospitare i dieci amministratori (due per ogni “Porta”, o rione cittadino) per l’intero periodo del loro mandato, che in genere era di due mesi, vissuti interamente tra le mura del palazzo, in una sorta di clausura politica da cui potevano uscire solo in occasione delle cerimonie pubbliche. Inoltre, l’aumento demografico e lo sviluppo economico e sociale del Comune perugino necessitavano di una maggiore articolazione amministrativa, e dunque spazi per uffici, archivi, etc.

Tra il 1317 e il 1326 viene così eretto il palatium priorum, il cui progetto venne affidato con ogni probabilità all’architetto senese Ambrogio Maitani. A questa fase appartiene la costruzione dello splendido portale maggiore, sul lato che affaccia verso il corso. Nel 1323 il palazzo pubblico raggiunse l’attuale via dei Priori, “scavalcandola” attraverso la costruzione di un’arcata coperta; negli anni immediatamente successivi, si innalzò la torre campanaria e si realizzò la prima Cappella dei Priori, dedicata a San Ludovico di Tolosa, fratello del re di Francia Carlo d’Angiò, potente alleato del Comune perugino: il giglio di Francia compare infatti sulla lunetta del portale verso il corso e nella muratura della fiancata lungo via dei Priori. Attorno al 1335, infine, si realizzò l’ampliamento della facciata sul lato di piazza, inglobando la chiesetta medievale di San Severo, anteponendo alla primitiva costruzione un portico su arcate: ciò fu causa della perdita di simmetria della facciata originaria. In tale occasione venne realizzata una nuova scalinata (l’attuale, di forma semicircolare, risale al 1902).

Tra il 1429 e il 1443 si realizzò un ulteriore ampliamento a sud, sul lato verso il corso. Venne inglobata la chiesetta di San Giovanni ‘de Foro’, oggi facente parte degli ambienti del Collegio del Cambio. Le maggiori corporazioni della città ebbero infatti il privilegio di essere ospitate nel palazzo comunale: il Collegio della Mercanzia ottenne ciò fin dal 1390, mentre i cambiatori di monete nel 1452; entrambe le potenti corporazioni realizzarono splendide sedi negli ambienti loro destinati.A partire dal 1534, il palazzo divenne sede del legato pontificio, ed alcuni ambienti dell’area più recente vennero riadattati per tale funzione; in particolare tra il 1545 e il 1548, quando Paolo III Farnese nominò legato pontificio Tiberio Crispo, venne ricavato un lussuoso appartamento a lui destinato presso il secondo piano, mentre al terzo piano Tommaso Bernabei, detto il Papacello, affrescò la “Sala della Congregazione governativa per la state”
Altro importante intervento fu quello ad opera dell’architetto Galeazzo Alessi, che realizzò un bel loggiato attorno al 1580, mentre l’architetto e scultore Vincenzo Danti aveva disegnato lo scalone monumentale tra il 1570 e il 1574. Tra il Seicento e l’Ottocento, secoli fortemente contraddistinti dal dominio pontificio, il palazzo subì diverse alterazioni. Venne interamente restaurato e riportato alle forme originarie solo dopo l’Unità d’Italia, quando divenne sede dell’Amministrazione Comunale. A partire dal 1879, il terzo piano dell’edificio ospitò la Pinacoteca Comunale “Pietro Vannucci”, oggi Galleria Nazionale dell’Umbria.

La facciata di piazza, tra antichi simboli e pubbliche funzioni

Attraverso la scalinata a ventaglio, si accede alla terrazza superiore; a destra del portale d’ingresso, una breve scala porta al loggiato laterale, retto da tre arcate; tra le prime due è un pulpito utilizzato per la lettura dei bandi pubblici. La prima porticina portava a quelle che un tempo erano le carceri comunali; dalla seconda si accede alla Sala della Vaccara, antica sede dell’archivio comunale: una bella sala con volte a crociera, che conserva brani di affreschi di età diversa, con santi e altre immagini sacre.

L’antico portale ad ogiva del palazzo comunale è sormontato da due mensoloni che reggono le copie delle statue bronzee del Grifo, simbolo della città, e del Leone guelfo (le originali si trovano nell'atrio del palazzo); vennero realizzate nella seconda metà del XIII secolo per una fontana realizzata da Arnolfo di Cambio, non più esistente. Le catene e le sbarre rette dalle zampe degli animali sono invece quelle tolte dai perugini alle porte di Torrita di Siena durante una battaglia tra i due Comuni, nel 1358. Il portale è l’ingresso alla Sala dei Notari: un’ampia sala rettangolare, sorretta da otto poderosi arconi, originariamente adibita ad accogliere le assemblee cittadine, ma dal 1582 sede dell'Arte dei Notai, da cui il nome attuale. La sala è interamente decorata con affreschi della fine del XIII secolo, pesantemente restaurati alla fine dell’Ottocento: rappresentano storie bibliche, antiche favole, leggende, stemmi di podestà e di capitani del popolo.

La facciata sul corso: "Entra puro, move securo"

Così recita il cartiglio tra le mani di una ignota figura maschile, sullo stipite sinistro del portale maggiore: un invito ad entrare senza timore che da settecento anni accoglie i visitatori del palazzo.

Il sontuoso portale a tutto sesto, opera di ignote maestranze del XIV secolo, è affiancato da pilastri retti da leoni,  sormontati da due grifi che sbranano vitelli, probabile allusione alla ricca Corporazione dei macellai, probabile committente della splendida opera scultorea. Le formelle e i riquadri geometrici ospitano allegorie e scene della vita dell’uomo. Nella lunetta si trovano le copie delle statue raffiguranti San Ludovico da Tolosa, il santo patrono del palazzo, San Lorenzo, martire romano cui è dedicato il duomo cittadino, e Sant’Ercolano, al centro, il defensor civitatis patrono della città; gli originali sono custoditi nella Galleria Nazionale dell’Umbria.

Il primo piano del Palazzo è sede dell’amministrazione comunale; al suo interno resistono all’attacco del tempo affreschi di epoca differente, tra cui le decorazioni di Bernardino Pinturicchio nella sala Consiliare. Al terzo piano, sede della Galleria Nazionale dell’Umbria, è la cappella dei Priori, affrescata dal pittore perugino Benedetto Bonfigli con Storie della vita di San Ludovico da Tolosa e Sant’Ercolano (1454-1480).  Le scene campite sulle pareti sono preziosa testimonianza del volto della città umbra alla metà del Quattrocento.

Nello stesso edificio, lungo corso Vannucci, erano ospitati i prestigiosi ambienti di due potenti corporazioni medievali, oggi sedi museali. Il Nobile Collegio del Cambio presenta più ambienti, interamente decorati da capolavori dell’arte lignea e pittorica; in particolare, la Sala delle Udienze conserva preziosi affreschi realizzati tra il 1498 e il 1500, capolavoro di Pietro Vannucci detto il Perugino. Il Nobile Collegio della Mercanzia presenta ancora il portale originale, che si apre sulla Sala delle Udienze: qui si dirimevano le liti fra mercanti, si verificava l’esattezza di pesi e misure e si controllava il bilancio del Comune. Presenta al suo interno un elegante rivestimento in legno intagliato, probabile opera di maestranze d’oltralpe.

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