Antiche rocche e memorie archeologiche lungo la via Flaminia
L’arte di sopravvivere al tempo
L’arte di sopravvivere al tempo
Il sito esteso in località Scoppieto, nel comune di Baschi, occupa un pianoro dominante la valle del Tevere, in una zona ricca di giacimenti di argilla, di acqua e terre fertili.
Nascosta tra i boschi di elci e le ginepraie del Parco Fluviale del Tevere, a pochi chilometri da Montecchio e Baschi, la necropoli del Vallone di San Lorenzo è una delle più vaste testimonianze preromane dell’Umbria. Utilizzata dal VII al IV secolo a.C., questa area sepolcrale apparteneva a un fiorente centro abitato, forse ubicato sull’altura di Copio, oggi invisibile in superficie ma suggerito dai ritrovamenti sparsi.
Un museo per scoprire originali reperti e tecniche di produzione della ceramica nell'antichità
L’anello di pietra a difesa della città di Amelia
Misteri e meraviglie sotto la superficie
La Rocca albornoziana si erge in imponente su Narni e sulle Gole del Nera, circondata da una rigogliosa vegetazione.
L'acquedotto romano detto "Formina" è un esteso reticolo di cunicoli e corridoi realizzati nel I secolo d.C.sotto l'impero di Tiberio, che per secoli ha assicurato l'approvvigionamento idrico della città di Narni e di tutto il territorio circostante.
La città perduta sulla Flaminia
Un capolavoro romanico nell’Umbria meridionale
Dove risuona ancora il passo dei potenti - Barbarossa, Carlo V, i Borgia - e dove Galileo cercò rifugio dall’intolleranza.
Lungo il confine sud occidentale dell'Umbria, in visita ai borghi medievali di Giove, Penna in Teverina ed Attigliano, alla scoperta dei luoghi degli Orsini e di antiche strutture fortificate contese per la loro posizione strategica di dominio sul Tevere.
Antiche sono le origini della Via Flaminia, fatta costruire dal console Gaio Flaminio Nepote a partire dal 220 a.C. con l’intento di collegare Roma con l’Adriatico e l’Italia del Nord