Guardea, Castello del Poggio - Foto Danca Caccavello

Guardea

Dal "posto di vedetta" una splendida vista sulla valle del Tevere

STORIA

Il primo insediamento documentato era in località Marruto, da dove gli abitanti emigrarono e fondarono il castello, detto Castello del Poggio, intorno al 1035. Nel XII secolo un discendente di un conte dei Baschi della Guascogna fondò, sulla cima del colle che sovrasta l'attuale paese, un castello a guardia del territorio. L'origine del nome, dal tedesco "wart" (guardiano), dimostra che Guardea nacque come "posto di vedetta".

Nel XIII secolo il castello divenne proprietà della famiglia dei signori di Alviano che lo tennero fino al 1581 quando Caterina Cervara, nipote di Bartolomeo d'Alviano, lo portò in dote al marito Ludovico di Marsciano. Successivamente gli abitanti si trasferirono più a valle, dando vita alla nascita dell'attuale centro di Guardea, che da quel momento fece parte dello Stato Pontificio fino all'annessione al Regno d'Italia (1860).

 

ARTE E CULTURA

Le tracce più antiche di presenza umana sul territorio risalgono al Paleolitico, come attestano gli strumenti e le numerose schegge di selce conservati nella sede del Gruppo Archeologico. Interessanti le mura megalitiche (località Fossi), risalenti al III-II secolo a.C.: gli imponenti tratti di mura sono i resti di un sistema che serviva ad arginare le acque dei torrenti e del Tevere per preservare i terreni agricoli.

Sul colle alle spalle del paese si stagliano i resti dell'antico castello di Guardea Vecchia: ancora visibili in gran parte il sistema delle otto torri (sei quadrangolari e due semicircolari) e il grande mastio centrale. Quasi dirimpetto a Guardea Vecchia, è situato il Castello del Poggio, l'antico sistema difensivo rimasto inalterato nei secoli. Attualmente, dopo un accurato restauro, è la sede italiana del Club of Budapest, organismo internazionale che si occupa dello sviluppo della coscienza civile universale.

In città, sull'elegante piazza Panfili si affaccia la chiesa di San Pietro e San Cesareo del XVIII secolo, che custodisce le spoglie del Beato Pascuccio, patrono della città.

Accanto alle scuole, al centro di un grande parco attrezzato, si innalza l'Arco della Coscienza Planetaria in cui sono incastonate pietre inviate da sindaci di ogni parte del mondo.

Nei dintorni, poco fuori Guardea, i resti della chiesa e dell'Eremo di Sant'Illuminata (anno 1007): poco distante è la grotta dove si ritirò in preghiera San Francesco, dormendo sopra un masso di travertino tuttora oggetto di culto.

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