Arrone, arroccato su uno sperone roccioso e circondato da boschi e acque, è un borgo medievale che sembra aver conservato intatto il suo fascino antico. Inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”, Arrone è stato recentemente riconosciuto anche come una delle “Città fiorite”, grazie alla cura degli abitanti nel decorare balconi, finestre e vicoli con fiori e piante.
Le antiche origini e le vicende storiche
Le origini di Arrone risalgono al II secolo a.C., come testimoniano i reperti archeologici rinvenuti nella zona. Dopo la caduta dell’Impero Romano e le incursioni barbariche, il borgo fu abbandonato fino alla fine del X secolo, quando la nobile famiglia romana degli Arroni si insediò qui, costruendo un castello e dando vita al primo nucleo del paese che prese il nome della famiglia. Nel 1229, Arrone entrò a far parte del Ducato di Spoleto e, successivamente, dello Stato Pontificio. Nel corso dei secoli, il borgo subì numerosi saccheggi, tra cui quelli dei soldati di ritorno dal Sacco di Roma (1527) e delle truppe francesi (1799). Nel 1860, Arrone entrò a far parte del Regno d’Italia, e il suo primo sindaco fu Gaetano Turchetti, un capitano garibaldino.
La struttura del borgo: tra “La Terra” e “Santa Maria”
Il borgo è diviso in due nuclei storici, detti ‘La Terra’ e ‘Santa Maria’, ed uno molto più recente e periferico. "La Terra" è la parte più antica e alta dell’abitato, e ha conservato quasi intatta la struttura del borgo fortificato medioevale. Oltre ai resti del Castello degli Arroni, da cui si gode una vista impareggiabile sulla Valnerina, custodisce la chiesa di San Giovanni Battista (XIV-XV secolo), nella cui abside si possono ammirare preziosi affreschi del XV secolo di scuola umbra ed una bella Crocifissione. Nei pressi, si trova la porta medievale di San Giovanni, che collega l’antico borgo fortificato al più recente quartiere medievale di Santa Maria. Questo si sviluppa e prende nome dalla omonima chiesa, uno degli edifici più importanti della cittadina umbra. Vi si accede attraverso un bel portale del 1493. Al suo interno potrete ammirare un importante ciclo di affreschi, opera di Vincenzo Tamagni e Giovanni da Spoleto (1516); nelle nicchie perimetrali sono altri affreschi, mentre nell'abside sinistra sono visibili pregevoli sculture in terracotta invetriata del '500.
Sarà tuttavia soprattutto camminando tra i vicoli e le piazzette di Arrone che si avrà l’impressione di compiere un viaggio nel tempo, tra finestre fiorite, bellissimi scorci paesaggistici ed edifici medievali, tra cui la bella torre Civica, detta ‘degli olivi’ perché nel tempo vi ha germogliato un olivo selvatico che è diventato il simbolo del borgo, o il campanile comunale. Tra l’altro, l’UNESCO ha premiato l’arte dei maestri campanari di Arrone, unitamente a quelli di Gubbio, quale Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità.
Un territorio incontaminato, fitto di monasteri, santuari e antichi opifici.
Immerso in un ambiente naturale incontaminato che abbonda di acque, alberi, boschi, ed è punteggiato da mulini risalenti all’età romana, eremi, monasteri medievali, e strutture di archeologia industriale; tra queste, degna di nota è la miniera di lignite della frazione di Buonacquisto, che ospita il Parco minerario “Valentino Paparelli”.
Valgono una visita il borgo fortificato di Casteldilago, che ospita la bella chiesa di San Nicola, con interessanti affreschi del Cinquecento della scuola dello Spagna. A breve distanza, si può visitare l’impressionante Santuario della Madonna dello Scoglio, che sorge su un'imponente roccia a strapiombo da cui si gode una vista spettacolare della Valle della Nera: venne eretta nel Cinquecento intorno a un'immagine miracolosa della Madonna dipinta sulla roccia.
Il territorio comunale è inserito nell'area del Parco Fluviale del Nera, e offre varie attività all’aria aperta: un laboratorio didattico permanente, itinerari escursionistici e percorsi di trekking e di mountain bike. Ad Arrone è molto sviluppato il turismo sportivo, grazie agli sport praticabili nelle acque del Nera (canottaggio, rafting, torrentismo e canyoning) e all'arrampicata libera sulle pareti rocciose naturali.