Scalinata in pietra che conduce alla Torre Civica di Montone, tra vicoli medievali e case in pietra.

Montone

Uno dei ‘Borghi più belli d’Italia’ e Bandiera Arancione

Un paesaggio mozzafiato sulla confluenza tra l’alta valle del Tevere e quella scavata dal fiume Carpina, un borgo immerso nel verde di uliveti e querceti che conserva appieno la sua identità medievale, ricco di emergenze architettoniche e artistiche: Montone merita certo una visita.

Il suo nome è legato al famoso condottiero quattrocentesco Braccio Fortebracci, che “per tutto ancora con maraviglia e con terror si noma” (Alessandro Manzoni, Il conte di Carmagnola, 1816).

Storie di cappa e di spada

Nell’alto Medioevo, il territorio attorno al borgo umbro era letteralmente costellato di torri, castelli e fortificazioni. Tra questi, Aries (Ariete in latino) da cui, secondo una tradizione non documentata, la famiglia Fortebracci si mosse per fondare un nuovo borgo fortificato: Montone, appunto. Realtà o fantasia?

Le prime notizie certe del borgo risalgono al lontano X secolo, quando lo ritroviamo tra i possedimenti dei marchesi di Santa Maria Tiberina. Un documento del 1121 ci rivela la presenza di un castrum e la possibilità di godere di ordinamenti e magistrature autonome, sebbene sotto il controllo formale di Perugia. Nel 1150, Montone divenne libero Comune. A partire dal XIII secolo, fu però feudo della famiglia del Fortebracci, che mirava a detenere il potere su questo territorio, conteso tra Perugia, Gubbio e Città di Castello; cedettero così al potente Comune umbro ogni loro avere e ricevettero in cambio il titolo di "nobili perugini" e altri privilegi.

Nel 1368 nacque a Montone (secondo altri a Perugia) il più famoso dei Fortebracci: Andrea, detto Braccio da Montone, uno dei più celebri capitani di ventura italiani. Il condottiero aveva l’audace progetto di costituire in Italia centrale uno stato forte e autonomo, del tutto indipendente dal governo pontificio. Nel 1414 ricevette dall’antipapa Giovanni XXIII la contea di Montone. Signore di Perugia dal 1416, nel 1424 trovò la morte a L’Aquila, in una battaglia per il controllo sul Regno di Napoli. Il feudo di Montone passò al figlio Carlo. Nel 1473, Carlo combatté contro i Turchi per conto della Serenissima Repubblica di Venezia, e ottenendo una vittoria ricevette in dono, tra l’altro, una spina della corona di Cristo, la ‘Sacra Spina’, tuttora conservata a Montone. L’arrivo della sacra reliquia si celebra ogni Lunedì dell’Angelo. Nel Cinquecento, il castello umbro divenne feudo della nobile famiglia dei Vitelli, ma in seguito ad alterne vicende, venne sottoposto al dominio della Chiesa. Ritornò Comune autonomo solo alla nascita del Regno d'Italia (1860).

Una passeggiata tra vicoli ombrosi e splendide chiese gotiche

L'edificio di maggior pregio artistico di Montone è la gotica chiesa di San Francesco.  

Edificata attorno al 1300, la chiesa occupa il colle su cui sorgevano le case dei Fortebracci. Presenta la tipica struttura degli Ordini mendicanti: navata unica, copertura a capriate linee e abside poligonale. Al suo interno si possono ammirare ben quattro cicli pittorici, ubicati presso le volte e le pareti. I più antichi sono databili alla seconda metà del Trecento; i più interessanti appartengono però al secolo successivo, quando l’edificio francescano divenne chiesa di famiglia dei Fortebracci, che la dotarono di altari, dipinti e sacre suppellettili. Si tratta di affreschi di scuola umbra, alcuni attribuiti al maestro Bartolomeo Caporali. Nella chiesa sono anche importanti opere lignee, come il bancone dei magistrati, decorato a grottesche, il coro ligneo e il pulpito.

Nei locali del convento e nella chiesa è allestito il Complesso museale di San Francesco, dove è possibile ammirare pitture, sculture, argenti e paramenti sacri di grande valore artistico, provenienti dagli edifici sacri del territorio comunale. Tra questi, il bellissimo gruppo ligneo della Deposizione del XIII secolo, dalla chiesa di San Gregorio fuori le mura, un gonfalone contro la peste che rappresenta la Madonna della Misericordia, opera del 1482 di Bartolomeo Caporali, e l’Annunciazione tra i Santi Fedele e Lazzaro, di scuola del Signorelli, datata 1532. Interessante testimonianza storica sono anche i due alberi genealogici settecenteschi della famiglia Fortebracci. Al piano terra si trova il Museo Etnografico ‘Il tamburo parlante’, con più di 600 pezzi provenienti dall'Africa Orientale, allestiti in maniera originale, sulla base degli ecosistemi della regione africana. Attualmente è chiuso al pubblico.

Da piazza Fortebraccio, su cui si affaccia il bel Palazzo Comunale, si raggiunge il punto più elevato del borgo, in cui si trovano i ruderi della Rocca di Braccio, distrutta nel 1478 per volere di Sisto IV. Sui resti della fortezza sorge l'ex convento di Santa Caterina, che oggi ospita l'archivio storico comunale, uno dei più importanti dell'Umbria per il ricco patrimonio documentario.

Altro importante edificio religioso è la collegiata di Santa Maria e San Gregorio Magno, antica Pieve altomedievale riedificata nel 1317 per essere elevata al ruolo di Collegiata. Nel 1668 venne ristrutturata in stile barocco. L’interno, a unica navata con soffitto a cassettoni e abside semicircolare, conserva belle tele e pale d’altare del XVII e XVIII secolo, tra cui l’Ultima cena del pittore fiammingo Denijs Calvaert, del 1611, proveniente dalla chiesa di Santa Croce. In questa chiesa, il lunedì di Pasqua si espone la reliquia della Sacra Spina.

Fuori dalle mura cittadine

La ‘Pieve vecchia’, dedicata a San Gregorio Magno, si trova fuori dalle mura cittadine, lungo la valle del torrente Lana, in un luogo assai suggestivo. Costruita intorno al 1000 in stile romanico-bizantino su un edificio preesistente, ha subito notevoli rifacimenti nel XVI secolo. Si tratta di una costruzione fortificata a tre navate, con abside centrale e edicole laterali. Nell'abside sono affreschi di scuola umbra e un’interessante edicola di legno dorato che un tempo ospitava il gruppo ligneo duecentesco della Deposizione, oggi presso il Complesso museale di San Francesco.

Interessante è anche la chiesa di Santa Croce, costruzione benedettina del XII secolo. Nel Cinquecento la famiglia Vitelli vi fondò la Confraternita del Santissimo Sacramento, che nel 1577 venne affidata a Santa Maria Sopra Minerva a Roma per ottenere maggiori prebende e privilegi.

Nei pressi, a circa sei chilometri dal centro abitato, si trova la Rocca d'Aries, imponente castello riportato al suo antico splendore grazie a un attento restauro.

Il verdeggiante territorio attorno a Montone offre la possibilità di numerose attività all’aria aperta: passeggiate, trekking, cicloturismo, e persino l’osservazione delle stelle. Nella frazione di Coloti, a circa 8 chilometri dal centro abitato di Montone, in posizione panoramica lungo la valle del torrente Carpina, sorge il piccolo borgo di Coloti, oggi disabitato. Dal 2000, il borgo ospita un complesso astronomico tra i più avanzati dell’Italia. L’osservatorio astronomico di Coloti è formato dal prezioso telescopio, ospitato all’interno di una cupola del diametro di 7 metri, e da dodici sale, alle quali si aggiungono l’ex chiesetta del borgo, oggi sala riunioni, e la moderna sala Sirio, dedicata all’intrattenimento e la ristorazione.

Feste ed eventi tra il sacro e il profano

Montone e il suo territorio sono ricchi di eventi che testimoniano la ricchezza della sua storia e l’abbondanza e la varietà dei suoi prodotti tipici.

Tra le più celebri è la Festa della Donazione della Sacra Spina. Carlo Fortebracci, figlio del potente Braccio, ottenne la Sacra Spina nel 1473, come ringraziamento dalla Serenissima per la vittoria ottenuta contro i Turchi, e decise di farne dono a Montone. Si narra che quando la reliquia fece ingresso in città, le campane di tutte le chiese iniziarono a suonare festosamente… da sole. Nel XVII secolo la Sacra Spina venne protetta all’interno di un prezioso reliquiario d’argento; nel 1638, per evitare disordini causati dalla moltitudine di persone che visitavano il piccolo borgo il Lunedì dell’Angelo a causa dell’ostensione, se ne dispose una seconda la penultima domenica di agosto: nacque così la Festa della Donazione, che si celebra ogni anno e ha dato vita a una rievocazione storica in cui si celebrano i fasti della signoria dei Fortebracci. I tre rioni si sfidano con diverse tenzoni al fine di aggiudicarsi il Palio e l’elezione della Castellana, in cui si adombra la figura della bella Margherita Malatesta di Rimini, consorte di Carlo Fortebraccio, che governava la città nei lunghi periodi di assenza del marito per i suoi impegni di condottiero, e che la dotò di splendide opere d’arte.

Anche la gola vuole la sua parte! La Festa del Bosco è una mostra mercato che si tiene nel periodo autunnale (generalmente tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre), collegata a diverse iniziative di carattere culturale. Celebra l’abbondanza di prodotti tipici di Montone e del suo territorio: castagne, miele, olio, salumi e formaggi, che vengono esposti lungo le strade e i vicoli e presso gli antichi palazzi.

Scopri la città

Cosa a visitare a Montone: musei, monumenti e molto altro

Eventi in corso a Montone
Vedi tutti
 dove dormire in umbria
Dove dormire a Montone
Vivi la città

Scopri gli itinerari e le esperienze a Montone e dintorni

Le migliori offerte per vivere Montone

Se state pensando a un soggiorno a Montone, ecco per voi alcune proposte per organizzare una vacanza ricca di emozioni.

Immagini da Montone