Veduta di Deruta con case in pietra e il campanile, tra cipressi e ulivi sotto un cielo azzurro limpido.

Deruta

Secoli di maestria, l'antica tradizione ceramica

Edificata su una collina che veglia sulla valle attraversata dal Tevere, svetta Deruta, tra i ‘Borghi più belli d’Italia’, celebrata soprattutto per le sue ceramiche artistiche di antica tradizione che l’hanno resa nota in tutto il mondo.

Una lunga storia nata da… un incendio

La tradizione, sebbene non confermata, fa risalire le origini del borgo all'incendio del 40 a.C. che segnò la fine del bellum perusinum, lo scontro tra Lucio Antonio e Ottaviano Augusto per il predominio su Roma. I perugini in fuga si sarebbero stabiliti sul colle dove sorge il quartiere più antico di Deruta, detto ancora ‘Perugia vecchia’. A tale episodio si riferirebbe peraltro il toponimo Deruta, città ‘diruta’, distrutta, come appunto Perugia in quel momento storico. Il nucleo abitativo di epoca romana è peraltro suggerito da consistenti reperti – capitelli, epigrafi, anfore – conservati nel Palazzo Comunale, sebbene la prima attestazione documentaria certa risalga al 1040, come possedimento dell'Abbazia di Farfa.

Deruta divenne nel XII secolo un avamposto strategico di Perugia, baluardo difensivo contro le mire espansionistiche di Todi e altre città rivali. Nel XIII secolo, dotata di un proprio Statuto, godette di una relativa autonomia amministrativa, presto turbata dalle lotte tra fazioni e dalle devastazioni delle pestilenze tra XIV e XV secolo, che diminuirono notevolmente il numero di abitanti, tanto da richiedere una riduzione della cinta muraria.

Nel Cinquecento, sotto la signoria dei Baglioni di Perugia, arriva una stagione di ricostruzione e rinnovato vigore. La scelta di schierarsi con la Chiesa durante la Guerra del Sale (1540) le garantì esenzioni fiscali e l'ingresso nello Stato Pontificio, un assetto che preservò fino all'Unità d'Italia. Fu in questo clima di stabilità politica che l'officina ceramica derutese conobbe il suo periodo di massimo fulgore, imponendo i suoi smalti e le sue decorazioni nel gusto dell'Europa rinascimentale.

Un percorso nel borgo della ceramica, tra arte e storia

Deruta conserva in parte il suo aspetto di borgo fortificato. Dell’antico castello rimangono tre porte, Porta Perugina, Porta Tuderte, Porta San Michele Arcangelo, resti di mura e la struttura viaria che conduce a Piazza dei Consoli. Vi consigliamo di iniziare il vostro percorso dalla Porta San Michele Arcangelo, presso la quale è possibile ammirare i resti delle mura medievali e le tracce delle antiche fornaci; la più antica, la Fornace Grazia, risale al Cinquecento (ospita oggi l’Ufficio per le Informazioni turistiche). Si raggiunge infine la piazzetta Biordo Michelotti, dominata dalla chiesa di San Michele Arcangelo, con la sua facciata romanico-gotica e la bella fontana in pietra, di forma poligonale, risalente al 1848. La fontana introduce al luogo che rappresenta a tutti gli effetti il cuore di Deruta: la piazza dei Consoli. Un tempo era racchiusa tra due fortilizi, uno per l’avvistamento e la difesa, e l’altro, sede delle guarnigioni militari perugine. La sua forma stretta e allungata suggerisce forse una originaria funzione di piazza d’armi. È dominata dalla presenza del Palazzo civico, una sobria costruzione del XIV secolo, con belle bifore e portale medievale, in parte restaurato nel Settecento da Pietro Carattoli. Dagli inizi del Novecento è sede della Pinacoteca Comunale. Vale bene una visita! Ospita infatti dipinti di pregio, tra cui ‘L’Eterno Padre tra I Santi Rocco e Romano’ di Pietro Vannucci detto il Perugino, e le belle tele quattrocentesche di Niccolò Alunno, provenienti da chiese e ospedali locali.

Di fronte, la trecentesca chiesa di San Francesco, in stile gotico, e l’adiacente convento di origine benedettina, che ospitano dal 1998 il Museo Regionale della Ceramica. Nella chiesa si ammirano affreschi di scuola senese del XIV secolo, e un’opera di Domenico Alfani, seguace di Raffaello. Il Museo è il più antico in Italia nel suo genere. Documenta l’evoluzione della maiolica derutese dal Medioevo al Novecento, con sezioni dedicate alla tecnica del lustro rinascimentale e alle ceramiche da farmacia. Nella vicina Piazza Benincasa affaccia l’interessante chiesa di Sant’Antonio Abate, dove si possono ammirare affreschi del Quattro e Cinquecento, opera di Bartolomeo e Giovanni Battista Caporali, e una splendida cantoria settecentesca di legno dipinto.

Altri luoghi di interesse nella cittadina umbra sono la chiesa Sant’Angelo, con una bella facciata romano-gotica, oggi abitazione privata ma un tempo sede dell’importante Compagnia del Rosario o della Morte, e la chiesa della Madonna delle Piagge (1601), la cui facciata è adorna di maioliche.

Perdetevi tra vicoli e chiesette, dove dappertutto respirerete l’antica arte della ceramica, che è frequente ritrovare come elemento decorativo presso edifici pubblici e privati e nei numeri civici. Presso il Parco cittadino c’è persino una panchina interamente in ceramica, decorata a mano dagli artisti del luogo in onore degli innamorati, che lì si scambiano baci e promesse.

Una passeggiata nei dintorni

Di notevole interesse artistico è il Santuario della Madonna dei Bagni, fondato nel 1657 come ringraziamento per l’avvenuta guarigione della moglie di un mercante, che si trova presso la vicina frazione di Casalina. L’interno della chiesa ospita una straordinaria collezione di ex voto di ringraziamento alla Madonna realizzati negli ultimi quattro secoli. Molti sono dipinti su mattonelle di ceramica.

Nei pressi, si ammirano i resti delle fortificazioni di Casilina e quelle del castello di San Nicolò di Celle. Oggi la più estesa frazione di Deruta deve il suo nome a san Nicola, venerato patrono, e alla presenza di antiche celle monastiche benedettine. Sorto in epoca medievale, il borgo si sviluppò attorno a due nuclei originari – San Nicolò e San Cristoforo di Celle – unificati nel XIV secolo con la costruzione del Castello di San Nicolò, ancora oggi cuore del paese.

Quando andare a Deruta

Il 25 novembre ricorre la festa di Santa Caterina d’Alessandria, patrona dei ceramisti. In tale occasione si celebra pertanto la loro festa, e vengono premiati in chiesa i più anziani maestri di questo mestiere.

In settembre, la prima domenica del mese, è la volta del Palio della Brocca: una rievocazione storica con ambientazione nell’Ottocento, in cui i tre rioni cittadini di Piazza, Valle e Borgo si sfidano attraverso diverse prove legate alla produzione di ceramiche d’arte.

Durante l’anno sono frequenti rassegne dedicate alla ceramica, che permettono di ammirare la splendida produzione artigianale derutese.

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