Persona a cavallo tra i vigneti autunnali con vista panoramica sul borgo collinare di Bettona immerso nel verde.

Bettona

Antica e superba, dall’alto guarda ogni cosa

Bettona, terrazza naturale sull’Umbria

Un piccolo borgo dal cuore antico, come suggerisce il suo stesso nome: Bettona deriverebbe dall’etrusco ‘Vetumna’, che vuol dire ‘luogo degli antichi’. Annoverato tra i ‘Borghi più belli d’Italia’, sorge sulla sommità di una collina che è parte dei Monti Martani, alla confluenza dei fiumi Chiascio e Topino: ciò le dona una vista eccezionale sulla Valle Umbra, sulle cittadine che la circondano e le montagne lontane che sembrano stringerla in un abbraccio.

L’antica Vettona, centro nevralgico dell’Etruria in posizione eccentrica e misteriosa

La storia dell’Umbria antica è fortemente connotata dai rapporti tra le popolazioni Umbre e quelle Etrusche, che avevano eletto il Tevere quale confine naturale, stabilendosi rispettivamente sulla sponda orientale e quella occidentale del ‘biondo’ fiume. Bettona è, con Arna e Todi, centro etrusco situato invece sulla sponda orientale del Tevere, chissà per quale misterioso motivo…

La cittadina etrusca risale a un periodo collocabile tra VIII e VII sec. a. C. I suoi abitanti, detti Vettonenses, sono citati da Plinio e da altri autori dell’antichità. Acquisì la cittadinanza romana nel 90 a.C., diventando municipium di certa importanza grazie anche alla sua posizione strategica lungo la via Amerina. Secondo la tradizione, venne evangelizzata da San Crispolto già dal I secolo; il santo di origini asiatiche venne martirizzato in località Badia, dove esiste una chiesa a lui intitolata fin dal XI secolo. Nel XII secolo, dopo le invasioni barbariche, divenne libero Comune, ma nel 1198 passò sotto il dominio della Chiesa.

Una lunga storia di assedi e signorie

Nel 1352, dopo un lungo assedio, Bettona venne conquistata e distrutta da Perugia. Secondo la tradizione, le pietre superstiti vennero utilizzate nell’ampliamento del Palazzo dei Priori, più di 150 notabili del luogo vennero fatti prigionieri e persino le spoglie di san Crispolto vennero trasportate a Perugia. Nel 1367, lo Stato Pontificio incaricò il Cardinale Albornoz di ricostruire la città in uno spazio più ridotto ma con fortificazioni più possenti; nel 1371 riebbe anche le spoglie del santo protettore. La storia della cittadina umbra era però destinata a incrociare quella di potenti signori locali: dal 1389 al 1425 fu sotto la signoria dei Trinci di Foligno; subito dopo fu assegnata dal pontefice al dominio di Perugia e dei suoi potenti signori, i Baglioni. Nel 1648 entrò definitivamente a far parte dello Stato della Chiesa, in cui rimase fino al 1860.

Visitare il borgo, tra mura etrusche, case giardino e viste mozzafiato

La bellezza della cittadina umbra si snoda tra i suoi vicoli e le sue piazzette,  ove affaccia un’edilizia pubblica e privata antica e a volte prestigiosa, ingentilita da fiori e piante, e dove a tratti emergono le possenti mura di età etrusca.

Infatti, il borgo medievale coincide con il sito della città etrusca e romana ed è circondato per intero dalla cinta muraria di epoca medievale, che ingloba vari tratti delle mura etrusche, risalenti al VI sec. a. C., realizzate con grandi conci di arenaria.

L'abitato è interamente organizzato attorno a uno spazio centrale, formato da due piazze: piazza Cavour, luogo dell'antico Foro, e piazza Garibaldi, dove affacciano i principali edifici civili e religiosi.

In piazza Cavour sorge il palazzo del Podestà, terminato nel 1371: un edificio in pietra tipicamente medievale, con scala esterna, oggi sede del Museo della Città. Quest’ultimo  occupa anche alcuni ambienti della residenza della famiglia Biancalana, bel palazzo ottocentesco in stile neoclassico. È articolato in una Pinacoteca Civica e una Sezione archeologica. Tra le opere conservate presso la pinacoteca si segnalano il Sant’Antonio di Padova e la Madonna della Misericordia con i Santi Stefano, Girolamo e committenti, opere di Pietro Vannucci detto il Perugino, la terracotta invetriata raffigurante Sant’Antonio di Padova, riconducibile all’ambiente dei Della Robbia, e un prezioso busto di Antonio Canova, firmato e datato al 1812. Vi sono inoltre opere di artisti come l’Alunno, Tiberio di Assisi, El Greco e Dono Doni. Parte di questi capolavori vennero trafugati dalla pinacoteca nel 1987,  fortunosamente recuperati in Giamaica qualche anno dopo. Sul lato sinistro della piazza si trova la chiesa di Santa Maria Maggiore: realizzata secondo la tradizione sui resti dell’abitazione di una donna miracolata da San Crispolto, venne ampliata e riconsacrata nel 1225. Della costruzione originaria rimane oggi la sola cappella gotica dedicata a Santa Rita. Profondamente trasformata nel corso del Seicento e poi nell’Ottocento, ha un abside affrescata nel 1939 dal futurista Gerardo Dottori. A fianco è la chiesa di San Francesco, del XII secolo, caratterizzata da un vivace interno realizzato nel corso del Cinquecento. Conserva il venerato Crocifisso ligneo utilizzato il Venerdì Santo per il rito detto ‘della scavigliazione’. Di fronte, si ammira l’oratorio di Sant’Andrea, costruzione originaria del XII secolo ma interamente rifatta in età barocca, con un bel soffitto a cassettoni cinquecentesco, opera di Benedetto da Montepulciano, e un importante ciclo di affreschi di scuola giottesca, datato 1394, che rappresenta Scene della passione.

In piazza Garibaldi si trova il Palazzo Comunale, della seconda metà del Trecento ma più volte modificato nel corso dei secoli. Nella Sala Consiliare si ammira un bel coro ligneo cinquecentesco proveniente dalla chiesa di Sant’Antonio. Sempre in piazza Garibaldi si affaccia una delle costruzioni più antiche della cittadina umbra: la chiesa di San Crispolto, risalente al VIII secolo, realizzata da monaci benedettini per proteggere le spoglie del santo patrono. Della chiesa romanica rimane oggi il solo campanile cuspidato; il resto della costruzione è frutto di rifacimenti posteriori. Nel meraviglioso silenzio della  piazza umbra si può ascoltare il mormorio della bella fontana centrale, a pianta ottagonale, opera dell’artista locale Garibaldo Mancini, realizzata nel 1890 in sostituzione di un antico pozzo quattrocentesco.

Non solo edifici di pregio e opere difensive: ancora oggi il centro storico si caratterizza per la presenza di case con un piccolo orto-giardino recintato, una cisterna per l'acqua piovana e un pozzo. Un insieme che crea un felice equilibrio tra le abitazioni e gli spazi verdi.

Dalla porta 1 maggio, detta di San Giacomo per via dell’attigua chiesetta rinascimentale, si giunge facilmente all’ampio spazio detto ‘balcone dell’Umbria’, da cui si ammira la splendida campagna  e la vista sulla valle umbra e ‘le montagne digradanti in cerchio’.

Attorno al borgo: passeggiate tra pregevoli tombe etrusche e antiche abbazie medievali

Uscendo dalla porta settentrionale del paese, si può raggiungere il complesso del monastero di Sant'Antonio, eretto nel 1502 dai francescani sui resti di un antico fortilizio, rifatto nel tardo Settecento.  Il giorno della festa del santo, il 17 gennaio, si benedicono e si offrono nella chiesa i pani benedetti; in seguito alla benedizione, parte la tradizionale ‘cavalcata’: i cavalli guidati dai Priori arrivano al galoppo fino a Bettona.

Nella frazione Colle, presso un’ansa del Chiascio, era ubicata l’antica necropoli etrusca di Vettona. Qui si può ammirare la pregevole tomba etrusca a camera con volta a botte risalente al II-I secolo a.C. Interamente realizzata in arenaria locale, presentava un  corredo di urnette, ori, vetri e bronzi oggi esposti al Museo Archeologico Nazionale di Perugia.

Lungo il Sambro è possibile incontrare la piccola chiesa romanica di San Gregorio, del XIII secolo, con caratteristico campanile a vela e portico antistante, utilizzata nel Medioevo come lazzaretto. In località Cerreto si trova l’abbazia di San Quirico, un  monastero benedettino risalente al XII secolo; rimane dell’antico complesso la chiesetta romanica con un bel affresco medievale in facciata.

Scendendo verso la frazione di Passaggio di Bettona si incontra la torre del Molinaccio, del XIII secolo. Vedetta di avvistamento nelle guerre contro Perugia e nel contempo posta a difesa di un mulino, da cui il nome, conserva la struttura originaria e il bel coronamento a beccatelli. Più in basso si trova la villa del Boccaglione, grandiosa residenza di campagna del XVIII secolo disegnata dal Piermarini per la nobile famiglia dei Crispolti da Bettona. Nel centro abitato di Passaggio, in Piazza Garibaldi, si trova l’interessante complesso della Badia di San Crispolto al Piano, oggi abitazione privata, costruita prima dell'anno 1000 su un edificio romano in cui, secondo la tradizione, avvenne il martirio di San Crispolto e dei suoi compagni.

Ulteriori informazioni si possono reperire nel portale del Comune di Bettona

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