Psichedelia
Dal 1° giugno al 15 settembre sarà possibile prendere parte alla mostra “Psichedelia. Un viaggio nella cultura visiva degli anni Sessanta”, a cura di Alberto Terrosi, presso il Museo Civico di Palazzo della Penna, a Perugia.
L’esposizione celebra un fenomeno internazionale e un collante generazionale in grado di recepire al suo interno, tra anni ‘60 e ‘70, istanze eterogenee che vanno dalla contestazione alla contro-cultura giovanili, dalle più attuali sollecitazioni artistiche alla musica e la cultura pop, lasciando un segno indelebile nella storia della cultura.
Nel percorso espositivo vengono presentati oltre settanta manifesti originali, opera dei principali autori della grafica psichedelica degli anni Sessanta e Settanta, alcune riedizioni provenienti dagli archivi americani, ed edizioni speciali firmate dagli artisti.
Le opere sono suddivise in tre grandi sezioni dedicate ai poli principali di elaborazione e diffusione della cultura psichedelica tra San Francisco, Londra e l’Italia.
Oltre alla sezione grafica, la mostra presenta anche documenti sulla correlazione tra cinema, pubblicità e psichedelia, dischi, foto, video, fumetti e riviste d’epoca.
Tra gli autori in mostra figurano i cosiddetti “Big Five” (Wes Wilson, Stanley Mouse, Alton Kelley, Rick Griffin e Victor Moscoso), un gruppo di disegnatori i cui manifesti realizzati per i primi concerti di Jimi Hendrix, Janis Joplin, Grateful Dead, Jefferson Airplane, The Doors, Frank Zappa, Pink Floyd tenuti al Fillmore Auditorium e all’Avalon Ballroom di San Francisco, segnarono la nascita della grafica psichedelica.
Nella San Francisco del movimento hippy e della contro-cultura questi manifesti divennero subito popolari e velocemente ci si accorse che si trattava dell’emergere di una nuova forma di arte grafica che rielaborava suggestioni provenienti da importanti filoni stilistici tra cui l’Optical Art, l’Art Nouveau, il neo-orientalismo e il Surrealismo, rappresentando a pieno l’emergere di un nuovo fenomeno culturale: la Psichedelia, con le sue ampie diramazioni tra musica, poesia, cinema e fumetto, e di un nuovo stile grafico, definito dal critico George Melly «Nouveau Art Nouveau».
Negli stessi anni anche Londra si colora delle luci e degli arabeschi psichedelici e la band più importante dell’epoca, The Beatles, rende iconica la cultura psichedelica tramite le fotografie di Richard Avedon, realizzate per la promozione dell’album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, manipolate in chiave psichedelica dal grafico Hallen Hurlburt, che danno vita a quattro poster oggi parte di collezioni permanenti di importanti musei, come il Moma di New York o il Victoria & Albert Museum di Londra e scelti per la copertina della mostra perugina nella versione con protagonista John Lennon.
È questo il momento in cui la psichedelia arriva anche in Italia, a Milano, dove Fernanda Pivano, Ettore Sottsass e Allen Ginsberg nel 1967 danno vita alla rivista “Pianeta Fresco”, pubblicata in due soli numeri in 300 copie, sperimentale sia dal punto di vista contenutistico che grafico con prestigiose collaborazioni. Sempre nel 1967, a Roma, Mario Schifano cura un proprio gruppo musicale, Le Stelle di Mario Schifano, per il quale realizza la copertina dell’unico lp prodotto e si cimenta nell’attività di impresario e organizzatore di concerti.
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sito web: Psichedelia