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The Biga - Monteleone di Spoleto

La Biga - Monteleone di Spoleto

Il gioiello di Monteleone è la c.d.” Biga etrusca”, un antico carro da parata in legno di noce completamente rivestito da lamine di bronzo dorato decorate a sbalzo con applicazione di placche in avorio.

Consta di tre parapetti di cui quello mediano, frontale è più alto degli altri due laterali elegantemente decorato con raffigurazioni mitologiche raffiguranti scene della vita di Achille: Teti
consegna le armi al figlio; Achille e Memnone che combattono sul cadavere di Antilochos; apoteosi di Achille.
La datazione del carro intorno alla metà del VI secolo a.C. è possibile, oltre che dallo stile, grazie al numeroso corredo tombale che la stessa conteneva, composto fra l'altro, da due kỳlikes attiche con figurazioni miniaturistiche a figure nere, databili intorno agli anni 560-550 circa.

 
Per decenni si è dibattuto sulla sua origine e sull’ipotesi di fattura di mano etrusca, ma grazie a recenti e più approfonditi studi è possibile, con maggiori certezze, attribuire l’opera di cesellatura e decorazione di bronzo a un artista greco-ionico immigrato in Etruria. Difatti dal punto di vista stilistico le
figurazioni appartengono a quella cultura che troviamo anche in prodotti affini (tripodi Loeb, bronzi di Castel S. Mariano) in cui l'esperienza ionica si unisce a motivi etruschi indigeni.
Il prezioso reperto archeologico fu ritrovato fortuitamente nel 1902 da Isidoro Vannozzi in una necropoli a pochi chilometri dal paese in località Colle del Capitano, dove era deposta in una grandiosa tomba a tumulo. Questa località ha restituito negli anni un’importante necropoli appartenente al periodo di transizione fra l'Età del Bronzo e quella del Ferro, composta da almeno quarantaquattro tombe a cremazione, a pozzetti cilindrici, di varie dimensioni con ossuari cilindrici,
globulari e biconici. La prestigiosa biga è oggi conservata nel Metropolitan Museum di New York, che la acquistò nel 1903 da un trafficante di antichità, riuscito a trafugarla e a portarla oltreconfine.
Il reperto è stato al centro di aspre battaglie fra il museo newyorchese e l'amministrazione comunale di Monteleone, che ne chiede da qualche tempo la restituzione.
A Monteleone, presso i locali sottostanti il complesso monumentale di S. Francesco è visibile una buona copia a grandezza naturale eseguita dalla Scuola d’Arte del maestro Manzù a seguito delle celebrazioni del 1985 in occasione dell’anno degli Etruschi. 
La mostra permanente della biga permette attraverso pannelli esplicativi di conoscere non solo il manufatto, ma anche il contesto storico-archeologico del ritrovamento. Nelle due sale sono, infatti, documentate sia le vicende del ritrovamento e del rocambolesco trafugamento, che i reperti provenienti dal corredo della camera
funeraria. La ricchezza e frequentazione del territorio di Monteleone di Spoleto è infine attestata da una carta archeologica con i siti di epoca preistorica, protostorica e romano-repubblicana.

[Fonte: www.monteleonedispoletoeventi.it]

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