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Bellezza e sacralità. Silentium di Giuliano Giuman

Bellezza e sacralità. Silentium di Giuliano Giuman

L’Abbazia di Sassovivo, una delle più antiche testimonianze della presenza benedettina in Umbria, arroccata su uno sperone da cui si gode una vista panoramica su Foligno e la Valle Umbra, accoglie la personale di Giuliano Giuman. Silentium, dal 7 maggio al 7 ottobre, propone 23 opere tra pittura, fotografia e installazioni site specific. Un viaggio per indagare noi stessi e il mondo.

Proprio ora che il rapporto con il mondo è stato totalmente messo in discussione, catapultandoci in un presente che non ci saremmo mai aspettati, l’Arte diventa una chiave di lettura indispensabile, anche per indagare il nostro spirito. Silentium come riflessione sul mondo esterno, ma anche come ascolto di sé stessi. Un viaggio intorno al concetto del sacro in un momento storico fatto anche di difficolta e di profonde incertezze; un percorso di amplificazione della percezione esterna (gli altri) e interna (noi stessi).

La personale del Maestro umbro, promossa in collaborazione con i Piccoli Fratelli di Jesus Caritas discepoli di Charles de Foucauld, che abitano e custodiscono l'Abbazia, e con l’Associazione Amici dell’Abbazia di Sassovivo, sarà inaugurata sabato 7 maggio e sarà visitabile (ad ingresso libero) fino al 7 ottobre 2022.

Giuman mette in evidenza il tema del silenzio per favorire l’osservazione e la percezione. Una dimensione, quella di Silentium (titolo della mostra), che in questo particolare momento storico post-pandemico, di crisi e guerra anche in Europa, non rappresenta un vuoto o un’assenza ma, al contrario, è il modo in cui si organizza la presenza: essere, essere nel presente, adesso. Proprio ora che il rapporto con il mondo è stato totalmente messo in discussione, catapultandoci in un presente che non ci saremmo mai aspettati, l’Arte diventa una chiave di lettura indispensabile, anche per indagare il nostro spirito.

È singolare il rimando di come l’artista, per tutto il tempo del primo lockdown, abbia avuto la fortuna di trascorrerre, ogni giorno ore in solitudine, proprio all’interno di un chiostro cinquecentesco adiacente alla sua casa/studio, ad approfondire, meditare e cercare risposte o forse solo ispirazioni.

La mostra Silentium raccoglie sia la documentazione di progetti e realizzazioni di opere di arte sacra del suo percorso artistico, sia opere ispirate proprio dal luogo sacro in cui è ospitata: apoteosi del silenzio, dove ognuno di noi può trovare il proprio concetto di bellezza e sacralità.

Sono 23 le opere di pittura e scultura, realizzate con diversi materiali e tecniche quali pittura a gran fuoco su vetro, vetrofusione, olio su tela, olio su tavola, bozzetti e fotografie 

Giuliano Giuman nasce a Perugia nel 1944. Inizia a dipingere nel 1964. Suo maestro è stato Gerardo Dottori. Dal 1972 al 1981 lavora sul tema dell’ombra. Oltre alla pittura, utilizza altre espressioni artistiche quali la fotografia, la musica, la performance e l’installazione, che in parte, ancora oggi utilizza. Nel 1982 la sua ricerca si concentra sul rapporto tra pittura e musica, ma nel 1985 scopre il vetro che diventerà, per decenni, il supporto privilegiato per esprimere la sua arte.

Ha vinto molti importanti concorsi nazionali per edifici dello stato italiano con opere di tecniche diverse come grandi oli su tela, vetrate e ceramiche. Ha avuto anche committenze di arte sacra come il battistero della nuova chiesa S. Monica ed Agostino di Milano, inserito nella pubblicazione, a cura della diocesi, tra i 15 migliori battisteri antichi e moderni, in Milano. Nel 2009, una immagine di una sua opera è nel Nuovo Lezionario per la liturgia della Chiesa cattolica. Dal 1998 al 2013 ha insegnato “Tecnica della vetrata contemporanea” all’Accademia di Brera. Dal 2009 al 2012 è stato direttore dell’Accademia “Pietro Vannucci di Perugia. Ha tenuto oltre 100 mostre personali e 200 collettive in gallerie e musei.
 

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