Piazza San Benedetto - Norcia

Piazza San Benedetto - Norcia

Piazza San Benedetto, fulcro del regolare impianto urbano già nell'Alto Medioevo, è uno spazio sapientemente articolato in funzione degli edifici monumentali che la delimitano, in una stratificazione di funzioni, stili ed epoche dal gotico trecentesco al rinnovamento ottocentesco.


Sulla piazza si affacciano il Palazzo Comunale, la basilica di San Benedetto, il Duomo di Santa Maria Argentea, la Castellina e il Museo civico e diocesano "La Castellina".

 

Palazzo Comunale

Delimita il lato nord-orientale della piazza con un prospetto a portico e loggia sovrapposti, il primo d'età medievale, la seconda ricostruita (1876) dopo il sisma del 1859 su progetto di Domenico Mollaioli, che scolpì i due leoni posti alla base della scalinata. La torre campanaria sulla destra fu riedificata invece dopo il terremoto del 1703.

Al suo interno, nella Sala del Consiglio, sono conservati gli stalli lignei del Priore e dei Consoli (XVI secolo), mentre nella Cappella dei Priori si trova il ricchissimo reliquario di S. Benedetto (1450), in argento dorato, di forme gotico-rinascimentali.

 

Duomo di Santa Maria Argentea

Nella parte meridionale della piazza, fu edificato dopo il 1560, mentre il campanile è del 1869.

L'interno conserva numerose opere d'arte. Fra queste spicca l'affresco attribuito alla bottega degli Sparapane (Francesco Sparapane) in cui sono ritratti i Santi Benedetto e Scolastica con al centro la Madonna ed il Bambino. Altra preziosa opera è il crocifisso di Giovanni Teutonico del 1494, uno splendido esempio di Christus Patiens, oggetto di recenti restauri che hanno evidenziato il potenziale utilizzo del crocifisso durante le sacre rappresentazioni.

 

Museo civico e diocesano "La Castellina"

Il museo civico e diocesano” La Castellina” occupa l’intero lato occidentale di piazza San Benedetto, fulcro del centro storico di Norcia.

L’edificio, realizzato nel 1554 su progetto di Jacopo Barozzi da Vignola per volontà di papa Giulio III, nacque come residenza fortificata per i governatori apostolici e fu utilizzato sin dall’origine per il controllo dei territori periferici da parte della Stato della Chiesa. Quando nel 1569 venne istituita la Prefettura della montagna la Castellina ne divenne la naturale sede. Restaurata nel XVIII secolo a seguito dei frequenti terremoti, a partire dal 1860 divenne sede degli uffici del Comune fino a quando nel 1967 divenne sede del museo.

Oltre all’interessante museo che ospita, la Castellina, è importante dal punto di vista architettonico. Visitare il museo vuol dire anche ammirare il suo contenitore, una possente e compatta rocca dalla forma quadrilatera.

Oggi vi trovano collocazione il Museo civico e diocesano, la collezione Massenzi e la mostra archeologica permanente “Partire per l’aldilà”.

Il primo riunisce opere d’arte di provenienza locale (arredi sacri, affreschi, dipinti su tela o tavola, sculture policrome lignee o in pietra, terracotte invetriate), di proprietà ecclesiastica o comunale, databili tra XII e XVIII secolo, tra cui la duecentesca croce lignea di Petrus Pictor, proveniente dalla frazione di Campi, o la grande pala di Antonio da Faenza con la Madonna col Bambino e santi francescani (1519), in origine nella chiesa della Santissima Annunziata. A Giovanni Dalmata si devono le sculture in pietra (Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista ed Evangelista, 1469) provenienti dalla chiesa di San Giovanni, mentre è attribuito a Luca Della Robbia il raffinato gruppo dell’Annunciazione in terracotta invetriata, degli inizi del Cinquecento.

Donata nel 2002, la collezione Massenzi, una delle maggiori raccolte private umbre, si compone in prevalenza di reperti bronzei e vasi etruschi, greci e in minor misura magnogreci, databili dal IX secolo all’età romana. Appartiene alla donazione anche una statua in terracotta policroma attribuita a Jacopo della Quercia.

Dal 2003 è infine allestita la Mostra archeologica permanente “Partire per l’aldilà”, costituita dai recenti rinvenimenti di ricchi corredi tombali, databili tra la fine del IV e il I secolo a.C., nelle necropoli ellenistiche di Colle dell’Annunziata, Popoli e del piano di Santa Scolastica.

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