Museo dei mestieri in bicicletta
La collezione dei Mestieri in Bicicletta nasce a Fabriano (An) per opera di Luciano Pellegrini, che in gioventù fu una promessa del pugilato professionistico. Nel 2020, con l’aiuto di un imprenditore di Gubbio, decide di trasferire l’intera esposizione in Umbria.
La passione per l’automobilismo e la meccanica lo portarono a ricercare e a scovare, lungo un arco temporale di oltre 40 anni, quelli che sarebbero poi diventati gli elementi di una mostra unica nel suo genere perché rappresenta un mondo ormai passato, fatto di piccoli artigiani, ambulanti e professionisti che si spostavano, con le proprie biciclette, di paese in paese o tra le vie dei centri abitati per mettere a disposizione i propri servizi.
La raccolta si compone di 94 biciclette, di cui 77 di mestieri. Da qui deriva il nome del museo Museo dei mestieri in bicicletta. Sono biciclette realmente utilizzate, che mostrano il loro passato intriso di fatica e sudore, di quotidianità e attaccamento per quei pochi oggetti che si possedevano e che, in caso di rottura, andavano riparati o riciclati.
La provenienza quasi esclusivamente italiana dei proprietari originari delle bici consente di ottenere uno spaccato di un’Italia lontana, fatta di tempi e lunghe distanze che parzialmente la bicicletta aiutò ad accorciare. Traspare un collage di frammenti di vite ormai sbiadite e lontane che meritano di non cadere nell’oblio.
È una collezione unica perché rappresenta uno dei tanti esempi dell’ingegno italiano e dell’arte dell'arrangiarsi, soprattutto nel tormentato periodo fino al dopo-guerra e perché fa tornare bambini ed emozionare gli anziani, stupire gli adulti e incuriosire i più piccoli.