Museo delle Mummie di Ferentillo
Nel cuore della Valnerina, all’interno del rigoglioso Parco fluviale del Fiume Nera, sorge il borgo di Ferentillo, diviso dal fiume in due abitati, Precetto e Matterella.
Tra le numerose testimonianze architettoniche, artistiche e archeologiche del luogo ce n’è una che custodisce un prezioso quanto insolito tesoro.
È la Chiesa di Santo Stefano, edificata nella parte alta del borgo di Precetto sui resti di un preesistente luogo di culto del XIII secolo su volere della Famiglia Cybo-Malaspina che, sul finire del XV secolo, si fece promotrice di una grande opera di valorizzazione urbanistica e artistica del borgo.
L’antica costruzione venne inglobata nella nuova struttura, divenendo di fatto la cripta sepolcrale della chiesa “superiore” che presenta ancora oggi alcuni elementi architettonici e artistici ad essa riconducibili, come l’antico portale di ingresso, alcuni affreschi e i resti dell’abside, demolito per fare spazio ai pilastri.
Al suo interno sono conservati alcuni corpi mummificati venuti alla luce nel 1805, a seguito di un editto napoleonico che vietò qualsiasi sepoltura all’interno delle mura cittadine e ordinò l’esumazione delle salme custodite nella cripta, alcune delle quali risultarono completamente mummificate.
Si tratta di una ventina di mummie di uomini, donne e bambini, attualmente visibili all’interno di teche: la più antica risale a circa quattro secoli fa, la più recente è del XIX secolo. Altri corpi sono esposti nel Museo Anatomico dell'Università di Perugia. Tra i reperti anche dieci teste, oltre 270 teschi, una bara sigillata e due volatili mummificati.