Cascia è una delle mete turistiche e religiose più importanti dell’Umbria, grazie alla figura di santa Rita, una delle più carismatiche sante femminile in Umbria vissute nel XIII secolo. Ogni anno migliaia di pellegrini raggiungono questo borgo dall’aspetto medievale, noto anche per i suoi prodotti tipici come il tartufo e lo zafferano.
Un comune con secoli di fiera indipendenza prima della dominazione pontificia
Le testimonianze archeologiche attestano una frequentazione dell’area fin dall’età preromana. Dopo la conquista della Sabina del 290 a.C, fu inclusa nella Regio IV - Sabina et Samnium. La prima menzione documentata della città risale al 553 quando, durante la Guerra Gotica, fu conquistata dal generale bizantino Narsete. In seguito entrò nei domini del Ducato Longobardo di Spoleto.
Nel X secolo Cascia divenne una repubblica indipendente con propria moneta. Di tendenze ghibelline, fu protagonista di numerosi conflitti con Spoleto e la Chiesa. Dopo essere stata governata dalla famiglia folignate dei Trinci, nel 1228 fu occupata da Federico II di Svevia.
Nel 1300, a seguito di un devastante terremoto, la città fu ricostruita e fortificata. Tuttavia, nel 1517 Papa Leone X ordinò la distruzione della rocca, di cui oggi rimangono solo alcuni ruderi nei pressi della chiesa gotica di Sant’Agostino, ponendo la città sotto il dominio dello Stato Pontificio.
Tesori d’arte e di spiritualità: antiche chiese e architetture moderne
Centro religioso, carico di misticismo e spiritualità legati alla devozione di Santa Rita, la città custodisce numerosi luoghi di culto di grande interesse artistico e spirituale
- Chiesa di San Francesco: situata nella piazza principale, con annesso ex convento. L’edificio originario, di XIII secolo, fu ricostruito nel 1424.
- Chiesa di Sant’ Antonio Abate e annesso ex-convento: situata fuori dalle mura, fu ricostruita tra fine XIV- inizio XV secolo, con significative modifiche nel 1707. La chiesa, parte del circuito museale cittadino insieme a palazzo Santi, conserva due pregevoli cicli di affreschi del XV secolo.
- Collegiata di Santa Maria, antica pieve con tracce romaniche, ospita una ricca collezione di dipinti e arredi sacri.
- Chiesa di Sant’Agostino, chiesa gotica situata sulla sommità del colle nei pressi della Rocca, è menzionata in una bolla del 1058, con rifacimenti di XIV secolo. Al suo interno si trovano stupendi esempi di affreschi di scuola umbra e perugina.
- Basilica e monastero di Santa Rita: costruita nel 1947, sorge su una preesistente chiesa cinquecentesca dedicata a Maria Maddalena. Al suo interno si trova la cella dove la santa fu deposta nel 1457 e il celebre roseto legato alla sua ultima grazia.
Meritano una visita anche il Museo Comunale di Palazzo Santi, che conserva importanti reperti archeologici e delle più importanti collezioni d’Italia, e Palazzo Carli, sede della Biblioteca e dell’archivio storico, che conserva preziose pergamene che raccontano la storia locale tra XII e XVIII secolo.
Roccaporena, luogo di nascita di Margherita Lotti
A pochi chilometri da Cascia si trova la frazione di Roccaporena, paese natale di Santa Rita. Qui si possono visitare alcuni luoghi legati alla vita della santa, come la sua casa natale, dal suggestivo aspetto tardo medievale, e quella maritale, che conserva il dipinto seicentesco voluto dal Cardinal Fausto Poli, che ne sostenne la beatificazione avvenuta durante il pontificato di Papa Urbano VIII.
Meta di pellegrinaggio è anche lo Scoglio della Preghiera, posto sulla cima di una solitaria altura, dove la santa si recava segretamente in preghiera, con la piccola chiesetta costruita nel 1919, e il Lazzaretto della Madonna della Concezione, dove la santa assisteva i malati di peste.
Luogo legato all’ultimo miracolo della santa è l’Orto del Miracolo e il Roseto, dove la cugina dell’ormai morente santa Rita si recò su sua richiesta, trovando due fichi maturi e la famosa rosa fiorita in pieno inverno.
Roccaporena ospita anche un santuario, realizzato nel 1948 su progetto dell’architetto Oreste della Piana, con il portico in marmo bianco e l’interno a tre navate.
Il tempio romano di Villa San Silvestro: il sito riemerso dalle nebbie del tempo
Nel cuore dell’Altopiano di Chiavano, in frazione Villa San Silvestro, si trovano le affascinanti rovine di un antico tempio romano, sopra le quali sorge la modesta chiesa di San Silvestro.
Questo sito archeologico, indagato già durante il XX secolo e oggetto di recenti ricerche archeologiche condotte dall’illustre archeologo Filippo Coarelli, ha portato alla luce un insediamento con oltre un millennio di storia: un centro abitato preromano fu investito dalla conquista romana della Sabina del 290 a.C. trasformandosi in un nodo strategico lungo le vie di comunicazione della zona, dotato di imponenti strutture templari e forensi.
La complessa stratificazione archeologica del sito racconta importanti eventi storici, come il terremoto che nel 99 a.C. colpì l’area di Nursia, testimoniato dai numerosi crolli. In seguito le strutture templari furono ricostruite con una tale maestosità da far ipotizzare il coinvolgimento di una figura di spicco, forse da individuare nel comandante romano Quinto Sertorio, nativo di Norcia.
Dopo un periodo di declino e abbandono, il sito conobbe nuova vita in età tardo antica: gli edifici romani vennero riadattati in strutture produttive e necropoli, mostrando inoltre le tracce di un raro abitato di capanne longobardo. Proprio da questa pagina dimenticata della storia sembra emergere la dinastia dei conti di Chiavano, che saranno protagonisti della vita politica e militare del Ducato di Spoleto.
Magari in futuro il sito di Villa san Silvestro riserverà nuove affascinanti scoperte, come quella del nome di questo importante foro romano, che per il momento sembra essere perduto tra le nebbie del tempo.
Appuntamenti da non perdere
Tra fine ottobre e inizio novembre la città ospita la Mostra Mercato dello Zafferano, imperdibile appuntamento per tutti gli amanti della preziosa spezia.